La maggioranza delle religioni cristiane nega la reincarnazione sostenendo che una sola vita terrena basti a raggiungere la perfezione che Dio richiede.
Questo potrebbe al limite sostenersi nel caso di una vita lunga e colma di evoluzione spirituale come ad es. quella dei Santi, ma che dire di un bimbo che vive solo pochi mesi di vita oppure non nasce?
Oppure di un malato di mente che non capisce quello che fa? E come spiegare l’ingiustizia di chi vive poverissimo, in un paese in guerra rispetto a chi nasce ricco e senza problemi? E chi nasce in una tribù primitiva che non sa nulla del Cristianesimo?
Le varie religioni cristiane rispondono che le varie vite (il ricco, il povero, il cannibale, il malato di mente, ecc.) capitano “per puro caso”, perché la natura è così e nessuno può farci nulla!
Ma il caso cos’è?
Le leggi della natura chi le ha fatte?
Se Dio è onnipotente, significa che può fare qualunque cosa, perché mai dovrebbe sottostare al caso?
Quando si parla di reincarnazione persino i teologi ne hanno un’idea estremamente superficiale, una favoletta ingenua e infantile per bambini che respingono con presunta superiorità.
Nei vangeli ci sono diversi riferimenti alla reincarnazione. Nel vangelo di Giovanni (III, 3), Gesù dice a Nicodemo:
“In verità, in verità ti dico che se uno non nascerà di nuovo non può vedere il regno di Dio”. Nicodemo gli chiese: “Come può un uomo rinascere quand’è già vecchio? Può forse rientrare nel grembo della madre per essere rigenerato?”
Innanzitutto occorre fare alcune precisazioni. Gesù e Nicodemo parlavano la stessa lingua, l’aramaico. Nicodemo non era un pastore ignorante e analfabeta, ma uno dei più colti maestri religiosi. Gesù e Nicodemo parlarono tutta la notte di questo argomento, anche se l’apostolo Giovanni ci riporta solo i passaggi più significativi.
La conseguenza logica è che non potevano non capirsi, come se uno fosse cinese e l’altro tedesco! Le Chiese cristiane interpretano questo “nascere di nuovo” come una rinascita meramente simbolica, e non fisica. Nicodemo, che parlava la stessa lingua, interpreta invece correttamente in senso materiale, di dover nascere di nuovo, dopo essere stati vecchi, dal grembo di una nuova madre
Gesù allora gli risponde: “Bisogna che voi siate generati di nuovo”
Il senso è chiarissimo. Il verbo “generare” si riferisce al nascere in senso fisico, carnale, dal grembo materno, non al cambiamento morale. Non c’è nessuna possibilità di equivoco. E aggiunge che questo “nascere di nuovo”, “essere generati di nuovo” è necessario. Gesù continua spiegando a Nicodemo che lo spirito non nasce insieme alla carne, cioè nella nascita carnale, (come invece sostengono le Chiese cristiane), ma ne è indipendente, preesiste alla nascita terrena e le sopravvive.