Gli invitati ad un matrimonio non accettano di partecipare ad una festa, dove si celebra l’amore, si gusta del buon cibo e c’è il divertimento, l’allegria. A tal proposito Gesù lascia un messaggio per farci riflettere su come diamo valore agli inviti di Dio. in relazione agli interessi personali.
Gesù invita un certo tipo di persone che apprezzano gli interessi personali più dei suoi, sapendo a priori che rifiuteranno l’invito. Ma comunque chiede: Vieni.
Il ritmo di vita che conduciamo e la mentalità pragmatica che è il comune denominatore di questa cultura ci sta lasciando senza tempo ,per la celebrazione di “ciò che è umanamente libero”. Il risultato negativo è che ci stiamo disumanizzando.
I nostri interessi pragmatici ci tolgono il tempo per incontrare chi bussa alla nostra porta, dai prelati indaffarati ai problemi personali e di comunità, sino ai laici che selezionano con chi stare per prestigio e affinità.
La rottura dei legami è la conseguenza di talui comportamenti, ma c’è chi se ne frega di tutto ciò in quanto egocentrico ed egoista. Pertanto se Dio smette di -guardarci- perché non siamo più degni di essere chiamati figli, riflettete perché sicuramente siete stati indegni del suo amore.
Il suo benevole sguardo è come una luce che si spegne, il mattino che diventa l’oscura notte. Il buio totale. Ma questo è soltanto colpa tua! Hai valutato DIO e lui, se pur immensamente magnanimo, caritatevole, generoso, si è stancato di accettare il tuo modo di fare e chiedere.
Dio per cosa? Gesù Cristo per cosa? Perché un tempo per pregare, per impregnarci dei valori di Cristo nel suo Vangelo e metterli in pratica? Perché se i valori del mondo di oggi sono diversi? Altri? Perché dovrei cercare gli interessi degli altri se ognuno cerca i propri interessi?
E così la nostra cultura si sta scristianizzando e quindi disumanizzando: i sintomi che indicano i risultati di questa equazione sono: la rottura dei legami, la violenza familiare, il confronto sociale, il divario crescente tra chi ha opportunità e chi non le ha, la mancanza di perdono e del dialogo con i fratelli, ed altro ancora.
La mancanza di serena considerazione dell’altro parte dal fatto che siamo profondamente egocentrici ed egoisti, preferiamo la via illuminata, piana, senza ostacoli, invece di apprezzare quando è il momento di capire perché avviene un fatto.
Invece di godere della saggezza e dell’affetto di DIO, lo abbiamo considerato un peso e abbiamo deciso di lasciarlo altrove, lontano dalla nostra casa (anima).
Pensiamo di avere il diritto di decidere se qualcuno nasce o no invocando i “diritti della personalità” e così è avvenuta la morte di persone innocenti.
Se diciamo sì alla festa di Gesù, Egli ci insegnerà che vale la pena dedicare ogni giorno un po’ di tempo a colui che ci dona tutte le ore della vita per ringraziarlo di tanto amore.
Se non valutiamo Gesù Cristo nel mercato azionario ma nel mondo delle relazioni personali e dei valori umani, Egli ci mostrerà la via per ricucire i legami e potremo di nuovo abbracciarci perché Dio umanizza.
Gesù Cristo ci insegnerà a promuovere i più vulnerabili con l’istruzione e il lavoro, il divario tra ricchi e poveri si ridurrà e noi saremo più sicuri, la famiglia avrà più stabilità e sarà una casa dove riposiamo e ci abbracciamo.
Se andremo alla festa di Dio vedremo che ogni vita è un dono e un progetto e lo celebreremo.
Se accettiamo l’invito alla festa di Dio, vivremo meglio.
Monsignor Hugo Norberto Santiago
Vescovo della Diocesi di San Nicola