
Una prima Congregazione attinente agli istituti religiosi, con il nome di Congregatio super consultationibus regularium, fu fondata da papa Sisto V il 27 maggio 1586 con il motu proprio Romanus Pontifex e confermata con la costituzione apostolica Immensa Aeterni Dei del 22 gennaio 1588.
Nel 1601 papa Clemente VIII la unì alla Congregatio super consultationibus episcoporum dando origine ad un nuovo dicastero, noto con il nome di Congregazione dei vescovi e regolari, che rimase attivo fino al 1908, quando venne soppresso.
Nel corso dei secoli, altri organismi della Curia romana furono creati con competenze e attribuzioni relative ai religiosi; tra queste si ricordano la “Congregazione della disciplina dei regolari” (1698) e la “Congregazione sullo stato degli ordini regolari” (1846), entrambe soppresse nel 1906.
In seguito alla riforma della Curia romana voluta da papa Pio X con la costituzione Sapienti consilio (29 giugno 1908), le competenze relative ai religiosi vennero affidate ad una nuova congregazione, la Congregazione per i religiosi. Dopo il concilio Vaticano II, papa Paolo VI le attribuì il nome di Congregazione per i religiosi e gli istituti secolari (costituzione Regimini Ecclesiae universae, 15 agosto 1967).
Con la costituzione Pastor Bonus di papa Giovanni Paolo II (28 giugno 1988) è stato definito l’assetto in base al quale le compete “tutto ciò che riguarda gli Istituti di Vita consacrata (Ordini e Congregazioni religiose, sia maschili che femminili, Istituti secolari), e le Società di Vita apostolica quanto a regime, disciplina, studi, beni, diritti, privilegi”[1].
Con la costituzione apostolica Praedicate evangelium del 19 marzo 2022 ha assunto l’attuale denominazione.
Funzioni
L’ambito di competenza del dicastero è definito dagli articoli 121-127 della Praedicate evangelium.
È il dicastero che, solo per quanto riguarda la Chiesa latina, si occupa di tutto ciò che attiene agli istituti religiosi (ordini e congregazioni religiose, sia maschili che femminili), gli istituti secolari e le società di vita apostolica quanto a regime, disciplina, studi, beni, diritti e privilegi. È anche competente per quanto riguarda l’approvazione degli statuti dei nuovi istituti e la dispensa dai voti e dalle promesse.
Ha carattere personale, in quanto la sua giurisdizione non si estende a tutti ma soltanto a quanti volontariamente scelgono di abbracciare la vita religiosa.
Il cardinale brasiliano João Braz de Aviz ne è stato nominato prefetto il 4 gennaio 2011.
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