
La CEI ha inviato una lettera ai vescovi italiani contenente alcuni consigli sui fedeli e le strutture religiose. In primis è cosa buona e giusta che il fedele non partecipi alle celebrazioni se ha sintomi influenzali e se sottoposto a isolamento perché positivo al SARS-CoV-2 (ma non era Covid19 ?).
Quindi esiste ancora l’isolamento ? Comunque, si legge che: ‘in ragione delle specifiche circostanze e delle condizioni dei luoghi, l’opportunità è di raccomandare l’uso della mascherina’. Ma perché ancora la mascherina ? Siamo tutti vaccinati.
Andiamo avanti con, ‘è consigliata l’indicazione di igenizzare le mani all’ingresso dei luoghi di culto’ – ok su questo va bene, considerando che non sempre c’è chi si lava le mani.
Udite udite: è possibile tornare nuovamente a ripristinare l’uso delle acquasantiere (in pratica dopo che uno si igenizza le mani può infilarle dentro l’acqua santa; a tal proposito domandiamo ai fratelli e sorelle: secondo voi sarà felice nostro Signore Gesù Cristo di questa palese eresia ?
Ma ancora, andiamo avanti: non è più obbligatorio assicurare il distanziamento tra i fedeli che partecipino alle celebrazioni (finalmente c’è chi potrà riprendere a limonare); si potrà ripristinare la consueta forma di scambio del segno della pace (questa proprio la eviteremmo).
Ma…attenzione…il virus, siccome decide come infettare, allora nella celebrazione dei Battesimi, delle Cresime, delle Ordinazioni e dell’Unzione dei Malati si possono effettuare le unzioni senza l’ausilio di strumenti”. Quindi…stiamo vicini ad un’altro/a sulla panca, ci stringiamo le mani, ma…niente unzioni…
Cosa dire per quanto sopra ? Che DIO ci aiuti. Peraltro, la normativa di prevenzione dalla pandemia da Covid-19 non è oggetto di interventi recenti del Governo attuale, quindi chiediamo come mai la CEI chiede ai fedeli di stare a casa in quarantena come degli appestati se pur vaccinati ? Sanno qualcosa che ancora il governo attuale non ci ha riferito ?