L’amore del prossimo radicato nell’amore di Dio, oltre che compito per ogni singolo fedele, lo è anche per l’intera comunità ecclesiale, che nella sua attività caritativa deve rispecchiare l’amore trinitario.
La coscienza di tale compito ha avuto rilevanza costitutiva nella Chiesa fin dai suoi inizi (cfr At 2, 44-45) e ben presto si è manifestata anche la necessità di una certa organizzazione quale presupposto per un suo più efficace adempimento.
Così nella struttura fondamentale della Chiesa emerse la «diaconia» come servizio dell’amore verso il prossimo esercitato comunitariamente e in modo ordinato – un servizio concreto, ma al contempo anche spirituale (cfr At 6, 1-6).
Con il progressivo diffondersi della Chiesa, questo esercizio della carità si confermò come uno dei suoi ambiti essenziali.
L’intima natura della Chiesa si esprime così in un triplice compito: annuncio della Parola di Dio (kerygma-martyria), celebrazione dei Sacramenti (leiturgia), servizio della carità (diakonia). Sono compiti che si presuppongono a vicenda e non possono essere separati l’uno dall’altro.
Fin dal secolo XIX, contro l’attività caritativa della Chiesa è stata sollevata un’obiezione fondamentale: essa sarebbe in contrapposizione – s’è detto – con la giustizia e finirebbe per agire come sistema di conservazione dello status quo. Con il compimento di singole opere di carità la Chiesa favorirebbe il mantenimento del sistema ingiusto in atto rendendolo in qualche sopportabile e frenando così la ribellione e il potenziale rivolgimento verso un mondo migliore.
In questo senso il marxismo aveva indicato nella rivoluzione mondiale e nella sua preparazione la panacea per la problematica sociale – un sogno che nel frattempo è svanito.
Il magistero pontificio, a cominciare con l’Enciclica Rerum novarum di Leone XIII (1891) fino alla trilogia di Encicliche sociali di Giovanni Paolo II (Laborem exercens [1981], Sollicitudo rei socialis [1987], Centesimus annus [1991]) ha affrontato con crescente insistenza la questione sociale, e nel confronto con situazioni problematiche sempre nuove ha sviluppato una dottrina sociale molto articolata, che propone orientamenti validi ben al di là dei confini della Chiesa.