
La dottrina anglicana sorge dall’intreccio di due rami del Cristianesimo emersi in Inghilterra dopo lo Scisma anglicano. Il primo ramo proviene dalla dottrina cattolica, mentre il secondo proviene dalle dottrine protestanti, come il Calvinismo e il Luteranesimo, provenienti dai Paesi limitrofi.
Inizialmente la Chiesa anglicana costituiva l’espressione locale della Chiesa cattolica. L’Anglicanesimo ha mantenuto molti aspetti della dottrina cattolica, non solo quelli condivisi anche dai protestanti, come la Trinità, la nascita verginale di Gesù, la natura di Gesù come Vero Dio e Vero Uomo, la Risurrezione di Cristo, il peccato originale e la scomunica, ma anche altre dottrine respinte dai protestanti, come i tre gradi dei ministri di culto (diaconi, presbiteri e vescovi).
Per questo motivo l’Anglicanesimo costituisce una via di mezzo tra il Protestantesimo e il Cattolicesimo.
Nella dottrina anglicana sono centrali i fondamentali documenti della cristianità, tutti i libri dell’Antico e del Nuovo Testamento sono accettati, ma i Libri deuterocanonici non possono stabilire dottrine, tuttavia, come stabilito nell’articolo VI dei Trentanove articoli di religione, possono essere educativi.
I Trentanove articoli dichiarano che i tre Credi (il Simbolo degli apostoli, il Simbolo niceno-costantinopolitano e il Simbolo atanasiano -quest’ultimo però viene omesso nella Common Worship e nel A New Zealand Prayer Book-) sono dimostrati dalla Sacra Scrittura, e quindi sono stati inseriti in tutte le edizioni del Book of Common Prayer e in tutti gli altri libri di preghiere e di culto.
I primi quattro concili ecumenici (Concilio di Nicea I, Concilio di Costantinopoli I, Concilio di Efeso e Concilio di Calcedonia) hanno un posto speciale nella teologia anglicana, secondaria alle stesse Scritture.
Tuttavia, l’articolo XXI dei Trentanove articoli afferma che questi e tutti gli altri Concili ecumenici possono sbagliare ed alcuni hanno sbagliato, la loro autorità deve derivare e deve essere correlata alle Scritture.
L’Anglicanesimo tradizionalmente ha espresso le proprie convinzioni dottrinali nei libri di preghiera e nella liturgia della Chiesa. Dunque gli anglicani usano i testi del Book of Common Prayer o di altri libri di preghiere per guidare la teologia e le pratiche.
Questa dottrina è espressa in tre punti:
La selezione e la composizione di preghiere ed esortazioni;
La selezione e la disposizione del lezionario;
Le rubriche per le azioni liturgiche e per le variazioni nelle preghiere e nelle esortazioni.
Il principio della lex orandi, lex credendi si accorda al cosiddetto triplice piedistallo attribuito a Richard Hooker composto dalle Scritture, dalla Tradizione e dalla ragione.
Questa presa di posizione dottrinale ha lo scopo di consentire all’Anglicanesimo di costruire una teologia pragmatica, focalizzata sulle istituzioni della Chiesa, ma anche impegnata con il mondo.
Si tratta, in sintesi, di una teologia che attribuisce un grande valore alle tradizioni della fede e all’intelletto dei fedeli, riconoscendo l’autorità della comunità che pratica il culto di articolare e di modificare le credenze della Chiesa.
In tal modo, la teologia anglicana è inclinata verso un consenso globale ai principi della tradizione e del rapporto tra Chiesa e società.
In questo senso, gli anglicani considerano la propria teologia come una teologia dell’incarnazione, perché Dio si rivela nelle cose fisiche e temporali della via quotidiana e nelle caratteristiche di specifici tempi o luoghi.
wikipedia