
Per poter ricordare le vite precedenti occorre secondo Tommaso Palamidessi tener presente l’anatomia occulta dell’essere umano, composta, oltre al corpo fisico, da uno eterico, uno astrale, e uno mentale, di cui solo la parte superiore, quella causale, consiste propriamente nell’Ego.
Poiché i primi tre corpi citati vengono ricreati ex novo a ogni incarnazione dell’Ego, è solo in quest’ultimo che è possibile trovare traccia delle memorie anteriori alla vita in corso.
Palamidessi espone quindi alcune tecniche per sviluppare e disciplinare le facoltà mentali, attraverso esercizi di potenziamento della concentrazione, della meditazione, della visualizzazione e della volontà, che non differiscono poi molto dai tentativi comuni di frugare nella memoria per ricordare qualunque evento che interessi, come ad esempio la ricerca di un oggetto smarrito in casa.
Palamidessi afferma di avere avuto già da bambino il ricordo di una sua precedente incarnazione: sostiene infatti di essere vissuto nel Cinquecento come Girolamo Cardano, astrologo e matematico milanese.
Attraverso gli esercizi di concentrazione, avrebbe poi ricordato di essere stato un cavaliere templare bruciato sul rogo nella Francia del Duecento, e ancora prima di essere stato il teologo ed esoterista Origene.
Egli aggiunge che la sua personale balbuzie, compagna della sua vita attuale, era dovuta a un compenso karmico per aver pronunciato, al tempo della sua esistenza come Cardano, parole di maledizione contro i giudici che avevano condannato a morte suo figlio, commentando: «È importante usare le corde vocali, guai a chi le usa per maledire!». Wikipedia.