Nel ‘600, attraverso la Toscana, il cacao arriva in Italia per merito del commerciante di Firenze Antonio Carletti, e nel 1615 nel resto d’Europa.
Le tracce dell’antico legame fra Firenze e la cioccolata si ritrovano in alcuni fondi librari della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze (Magliabechiano e Palatino), dove si rintracciano numerosi scritti che testimoniano a partire dal 1600 un acceso dibattito sul cioccolatte e sui suoi consumi (Francesco Redi, Lorenzo Magalotti, Francesco D’Antonio Carletti).
Sempre a Firenze, dal 1680, si rintracciano numerosi scritti sul tema della cioccolata.
Nel 1680 esce “Differenza tra il cibo e ‘l cioccolatte…” (a cura di Gio.Battista Gudenfridi), cui seguono nel 1728:
“Parere intorno all’uso della cioccolata” (Gio. Battista Felici), “Lettera in cui si esaminano le ragioni addotte dall’Autore del primo parere intorno all’uso della cioccolata” (Lorenzo Serafini), “Lezione accademica in lode della cioccolata” (Giuseppe Avanzini) e “Altro parere intorno alla natura, ed all’uso della Cioccolata disteso in forma di lettera…”
(Francesco Zeti).