Il Palazzo Pitti si trova nella zona di Oltrarno, a breve distanza da Ponte Vecchio. Il nucleo originale dell’edificio risale al 1458, come residenza urbana del banchiere Luca Pitti. Il palazzo fu quindi acquistato dalla famiglia Medici nel 1549 e divenne la residenza principale dei granduchi di Toscana, prima medicei e dal 1737 Asburgo-Lorena. All’epoca in cui venne costruito, Palazzo Pitti era la residenza più grande e sfarzosa di Firenze.
A seguito dell’unità d’Italia, svolse il ruolo di palazzo reale per Casa Savoia nel quinquennio in cui Firenze fu capitale del Regno d’Italia (1865-70). Nel 1919 Vittorio Emanuele III lo donò allo Stato: da allora è un museo statale.
Al suo interno è infatti ospitato un importante insieme di musei:
la Galleria palatina, sistemata secondo il criterio della quadreria settecentesca, con capolavori di Raffaello e Tiziano;
gli Appartamenti reali, l’appartamento della Duchessa d’Aosta e il quartiere del Principe di Napoli (ordinariamente non visitabili dai turisti);
la Galleria d’arte moderna (con le opere dei macchiaioli), e altri musei specializzati: il Tesoro dei granduchi, dedicato all’arte applicata;
il Museo della moda e del costume, il maggiore museo italiano dedicato alla moda;
il Museo delle porcellane e il Museo delle carrozze.
Il palazzo è completato dal Giardino di Boboli, uno dei migliori esempi al mondo di giardino all’italiana.
Dal 2014 il Ministero per i beni e le attività culturali ha riunito entro un’unica amministrazione palazzo, giardino e Galleria degli Uffizi, creando le Gallerie degli Uffizi, un nuovo ente dotato di autonomia speciale.
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