
Nell’Islam, la figura che corrisponde a Gesù è chiamata Isa. Mentre nel cristianesimo Gesù è considerato come la Parola di Dio e la sua incarnazione, nell’Islam la Parola di Dio in senso proprio è il Corano e Isa è un profeta che prepara la venuta di Maometto, il sigillo dei profeti.
Talvolta nel corano si citano alcuni attributi tradizionali cristiani in riferimento a Isa, come messia, verbo e spirito, ma tali termini non sono intesi nel significato tradizionale cristiano.
Nel Corano inoltre viene esplicitamente criticato il dogma cristiano della Trinità e Unità di Dio, sebbene in termini non corrispondenti al dogma ortodosso.
Nell’Islam, Gesù è riconosciuto come il Messia e considerato un profeta al pari di Muhammad. Tradizionalmente la menzione di Isa viene sempre accompagnata dall’eulogia “Su di lui la pace [di Allah])” (in arabo ʿalayhi al-salām), simile all’eulogia impiegata per il profeta Maometto (sallā Allāhu ʿalayhi wa-sallam, cioè “Dio lo benedica e gli dia pace”).
Gesù è menzionato diverse volte nel Corano oltre che nella tradizione islamica, con il nome di “Gesù figlio di Maria” (in arabo: عيسى ﺑﻦ ﻣﺮﻳﻢ, ʿĪsā ibn Maryam). Il Corano si riferisce a Gesù con la formula “il messaggero di Dio” o “la parola di Dio” oltre che il Messia e il figlio di Maria.
Secondo la tradizione messianica islamica, Gesù tornerà sulla Terra dopo il Mahdi alla fine dei tempi, annunciando lo yawm al-dīn, ovvero il giorno del giudizio finale, e si afferma che egli apparirà lì dove si erge il “minareto di Gesù” (manār ʿĪsà) della moschea degli Omayyadi di Damasco.
Ci sono alcune somiglianze con i racconti evangelici, molte di più se ne trovano con i vangeli Apocrifi del Nuovo Testamento (in particolare col Protovangelo di Giacomo, il Vangelo dello pseudo-Matteo e i Vangeli dell’infanzia), ma anche numerose differenze rispetto alla narrazione cristiana degli eventi riguardanti la figura di Gesù: nell’islam infatti non è il figlio di Dio, tantomeno Dio egli stesso, ma un profeta che ha preparato la venuta di Maometto:
«Rifiutano fede a Dio quelli che dicono: “il Cristo, figlio di Maria, è Dio”. Rispondi loro: “Nessuno potrebbe impedire a Dio, se Egli volesse annientare il Cristo figlio di Maria, e sua madre e tutti coloro che sono sulla terra”» (Cor., V:17)
Questo per ribadire che Allah (essere assoluto e immateriale) non ha concepito “fisicamente” Gesù e che non si tratta egli stesso di Dio incarnato. Infatti Gesù è stato creato senza padre al pari di Adamo e questo non è impossibile per Allah, essendo che Egli possiede potere su tutte le cose, così come quello sulla vita e la morte sulle persone.
Gesù è inteso come una creatura umana di Allah e come un profeta, per importanza secondo solamente a Maometto, il sigillo dei profeti (Corano 2,87.136.253; 3,45; 4,171; 5,75; 57,27; 61,6). Secondo la tradizione islamica, il Corano resta la prima rivelazione di Allah e il primo testo sacro di riferimento, alla luce del quale viene interpretata anche la rivelazione biblica.
Le differenze storiche e teologiche emergono ad esempio in merito alla morte di croce, alla Resurrezione e all’Ascensione di Gesù al cielo.
Gesù Cristo è definito uno dei Masih, parola araba equivalente dell’ebraico Mašīaḥ, che significa Messia, l’Unto, uno dei nomi tradizionali di Gesù nell’Islam, inteso come “purificato”, “rivestito” di una particolare autorità spirituale da Allah.
Egli è anche chiamato uno dei più vicini, espressione frequente nel Corano per intendere le creature che sono più prossime ad Allah nella vita terrena e ultraterrena:
«Quando gli angeli dissero: 45. >. Disse: >»
(Corano, Sura III (La famiglia di ‘imran), vv. 45-51)
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