Quando si parla di commistione nei ruoli e sul rispettare le regole deontologiche di certo pensiamo che chiunque è un professionista segue queste importanti direttive; accade però che in alcuni enti e istituzioni troviamo situazioni alquanto enigmatiche.
Questa volta parleremo dell’ufficio stampa della Diocesi di Firenze, in cui un giornalista, anzi più di uno, sono in commistione di ruoli e per giunta sostenuti economicamente dalla stessa diocesi.
Ora, qualcuno dirà, si va bhe, l’importante è il risultato professionale. Si certo però vi darebbe fastidio sapere. che i vostri soldi vengono spesi o investiti soltanto a chi interessa e per altri, nella medesima situazione della diffusione di notizie e articoli su argomenti importanti, gli viene detto:”Non ci sono i soldi?”.
Partendo da quella risposta, come giornalisti indipendenti, siccome queste risposte quasi sempre celano interessi di bottega, siamo andati a scavare un pò, quanto basta, altrimenti il fetore di quello che potevamo ulteriormente trovare diventava cadaverico.
Ebbene, il giornalista che si occupa dell’ufficio stampa della Diocesi di Firenze, lavora in una radio toscana, la quale prende soldi dalla stessa diocesi e, udite, udite, gli uffici sono in un edificio di proprietà della diocesi.
Si…avete letto bene…c’è una commistione di ruoli, interessi di bottega, in cui, possiamo dire che, per fortuna, non abbiamo ricevuto un soldo da questi bipedi umani, altrimenti questo articolo non era possibile pubblicarlo e ricordare così a tutti i cattolici ONESTI nel dare i loro soldi direttamente ai poveri, al prossimo che ha bisogno, e non più a chi li amministra in modo non corretto, come dimostrato sopra.
Poi fate come volete, donate pure i soldi vostri ad una Chiesa Cattolica che, attenzione, per fortuna non è tutta così impregnata dello sterco demoniaco. Fatevi infinocchiare dalle belle parole sui loro investimenti di qua e di là, ma non sempre a coloro hanno diritto nel ricevere, perché a tali onesti fedeli (Sorelle e Fratelli in Cristo) – non ci sono soldi – ovvero devono darli ai loro amici di merende, giullari misogini, opportunisti e ipocriti.
Peraltro mentire al prossimo, cosa direbbe Gesù nell’ascoltare queste persone, professionisti dell’informazione, prelati della comunicazione. Sarebbe contento di aver allevato discepoli così abietti e meschini ?
Per quanto inerente l’Ordine dei Giornalisti è vergognoso che tutto questo accade, ma ormai di cosa altro dobbiamo meravigliarci ? Forse di una professione ormai in debacle, d’altronde aver permesso a media e giornalisti di scrivere articoli e notizie terroristiche sul sarscov2 è già un esempio di cosa vuol dire deontologia professionale?