Zaccaria 3:1-5 – 1 Mi fece vedere il sommo sacerdote Giosuè, che stava davanti all’angelo del SIGNORE, e Satana che stava alla sua destra per accusarlo. 2 Il SIGNORE disse a Satana: «Ti sgridi il SIGNORE, Satana! Ti sgridi il SIGNORE che ha scelto Gerusalemme! Non è forse costui un tizzone strappato dal fuoco?» 3 Giosuè era vestito di vesti sudicie, e stava davanti all’angelo.
4 L’angelo disse a quelli che gli stavano davanti: «Levategli di dosso le vesti sudicie!» Poi disse a Giosuè: «Guarda, io ti ho tolto di dosso la tua iniquità e ti ho rivestito di abiti magnifici». 5 Allora io dissi: «Gli sia messo sul capo un turbante pulito!» Quelli gli posero sul capo un turbante pulito e gli misero delle vesti; l’angelo del SIGNORE era presente.
19 Ma quando vi metteranno nelle loro mani, non preoccupatevi di come parlerete o di quello che dovrete dire; perché in quel momento stesso vi sarà dato ciò che dovrete dire. 20 Poiché non siete voi che parlate, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi. (Matteo 10:19-20)
“Figlioletti miei, vi scrivo queste cose affinché non pecchiate; e se pure qualcuno ha peccato, abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo il giusto” (I Giovanni 2:1).
Cosa deve fare il credente? Giovanni indica la via e dice: “noi abbiamo un avvocato [paracleto, advocatus] presso il Padre, cioè Gesù Cristo il giusto”. Il termine “paracleto” qui applicato a Gesù è lo stesso che, nel Vangelo di Giovanni, è applicato allo Spirito Santo. In Giovanni 14:16 si legge: “Io pregherò il Padre ed Egli vi darà, un altro Consolatore [Paracleto]”; Gesù è il nostro paracleto.
La sua partenza era vantaggiosa per noi, perché significò l’arrivo di ci avrebbe donato un altro Consolatore (Paracleto) cioè lo Spirito Santo che lo avrebbe sostituito. Da quando siamo stati riconciliati con Dio, abbiamo un Avvocato alla destra del Padre che ci assiste per difenderci, per confortarci, per intercedere in nostro favore; ma ciò significa anche che in qualsiasi circostanza Egli ci consiglia, ci guida, c’insegna e ci conforta.
Il compito di Gesù presso il Padre è d’intercedere per noi, inoltre Gesù fa valere, a beneficio dei suoi, il suo sacrificio espiatorio. L’Epistola agli Ebrei, mette in evidenza l’opera di Cristo quale Sommo Sacerdote del Suo popolo e dice “Cristo infatti non è entrato in un santuario fatto da mani d’uomo, figura delle cose vere, ma nel cielo stesso per comparire ora davanti alla presenza di Dio per noi” (Ebrei 9:24) inoltre in Ebrei 7:25 dice: “per cui egli può anche salvare appieno coloro che per mezzo suo si accostano a Dio, vivendo egli sempre per intercedere per loro”.
Paolo afferma trionfante: “Chi sarà quel che li condanni? Cristo Gesù è quel ch’è morto; e, più che questo, è risuscitato; ed è alla destra di Dio; ed anche intercede per noi” (Romani 8:34). Per cui decade ogni discorso teologico secondo cui vi siano altri che possono pregare per noi nel cielo, alla presenza del Padre, quali Maria, la madre di Gesù o qualunque santo o beato appartenente al “Pantheon” del mondo religioso.
“Ed io pregherò il Padre, ed Egli vi darà un altro Consolatore, perché stia con voi in perpetuo” (Giov. 14:16).
Lo Spirito Santo fu chiamato “un altro” Consolatore perché invisibilmente sarebbe stato per i discepoli ciò che Gesù era stato visibilmente.
La parola “un altro” distingue lo Spirito Santo da Gesù, ma nel contempo Lo mette sullo stesso piano.
Gesù manda lo Spirito, ma Egli stesso viene spiritualmente ai discepoli attraverso lo Spirito; lo Spirito Santo rende possibile la continua e reale presenza di Cristo nella Chiesa.
E’ Lui che permette alla persona di Cristo di abitare in loro, cosicché essi acquisiscono il diritto di dire con Paolo : “Cristo vive in me”. E’ quindi la vita di Cristo, la natura di Cristo, i sentimenti di Cristo, le virtù di Cristo, che lo Spirito comunica ai credenti; Egli li plasma secondo l’immagine di Cristo e secondo il modello che Egli ci ha lasciato. Senza Cristo lo Spirito non ha nulla da produrre nel cuore del credente.
(FINE PRIMA PARTE)