Ogni persona con qualche anno sulle spalle ha capito che la società in cui viviamo è fondata sull’ipocrisia e sulle falsità, più o meno velate. È credenza comune interpretare i fatti attuali in questo modo: il successo è dei furbi, degli imbroglioni, di chi sa raccontarla, dei manipolatori, di chi si rigira gli altri come un calzino.
Il mondo naturale non è mendace, ma basato sulla sincerità e autenticità, quindi nell’osservare cosa accade intorno a noi è difficile non trovare qualcosa di egoico il cui scopo è diverso da ciò che la verità grida giustizia.
L’ipocrisia è una delle opportunità di coloro che abusano del prossimo per far credere in ciò che loro millantano e sono tante le persone cadono nelle trappole della menzogna, recitano come bravi attori con le maschere della nullità.
Da quanto sopra l’introduzione alla teoria evolutiva più significativa prima di quella di Darwin, ovvero quella di Jean-Baptiste Lamarck; basato sull’ereditarietà delle caratteristiche acquisite (un meccanismo ampiamente accettato fino al XX secolo); esso descriveva una catena di sviluppo che si estendeva dal microbo più basso all’uomo.
Il naturalista britannico Charles Darwin, combinando l’approccio biogeografico di Humboldt, la geologia uniformitaria di Lyell, gli scritti di Thomas Malthus sulla crescita della popolazione e la sua esperienza morfologica, creò una teoria evolutiva di maggior successo basata sulla selezione naturale; prove simili hanno portato Alfred Russel Wallaceper giungere autonomamente alle stesse conclusioni.
La pubblicazione del 1859 della teoria di Darwin in On the Origin of Species by Means of Natural Selection, or the Preservation of Favored Races in the Struggle for Life è spesso considerata l’evento centrale nella storia della biologia moderna.
La consolidata credibilità di Darwin come naturalista, il tono sobrio del lavoro e, soprattutto, la pura forza e il volume delle prove presentate, hanno permesso a Origin di avere successo laddove precedenti opere evolutive come le vestigia anonime della creazione avevano fallito.
Tuttavia, la selezione naturale non sarebbe stata accettata come meccanismo primario di evoluzione fino al ventesimo secolo, poiché la verità va a pari passo con la sincerità e la storia di seguito inserita vi farà riflettere.
Un giorno, chiunque voi siate, ovunque risiedete, capirete chi siete veramente, quali opportunità vi sono state concesse in questa unica vita, ma se osservandovi allo specchio vedrete il nulla vuol dire che siete stati poco attenti e molto distratti da ben altro, ma non a ciò che il mondo naturale vi ha offerto.
Buena Vida
Federico Mattaliano – Giornalista
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In un piccolo villaggio, sulle rive del fiume, si diceva esserci una monaca tanto ambigua quanto saggia. Nessuno pensava alla donna come a una persona meritevole di attenzioni particolari. Nonostante questo, la notizia di una monaca tanto saggia arrivò a un gruppo di avventurieri, che decisero di incontrarla. Dopo aver marciato dal continente esterno, si incamminarono verso la fonte del fiume. Le indicazioni degli abitanti, forse errate, li portarono ad una abitazione apparentemente disabitata. Delusi, ritornarono sui loro passi per chiedere spiegazioni.
Sulla via del ritorno, si fermarono alla vista di una sagoma incappucciata che si abbeverava nel mezzo del fiume. Le domandarono quindi se fosse lei la donna della fonte. “Ora non ho nessuna intenzione di rispondervi”, disse la donna, attenta solamente al fluire dell’acqua.
Il gruppo quindi si infervorò, annunciando a gran voce i modi poco educati della monaca. “Caratteristica primaria del saggio è la sincerità”, ella ribadì.
Qualche minuto più tardi uscì dal fiume e si mise in attesa di fronte agli uomini. Il più calmo di spirito si fece coraggio e pronunciò le parole che precedentemente avevano deciso in comune accordo: “se vuoi risponderci, e se ne sei in grado, noi ti chiediamo: che cos’è la verità?”. Lei congiunse le mani a mo’ di preghiera e lentamente uscì dal fiume.
“Nessuno è in grado di ridurre la verità in parole, pretendendo poi che rimanga vera… ma non vi lascerò tornare a casa a mani vuote, siatene certi… Avete osservato le mie gesta o avete solo fatto finta, abbagliati dall’abitudine e dai modi comuni? Ma prima delle prossime parole, chiedo a voi di abbeverarvi a questo fiume, forse la freschezza dell’acqua vi farà comprendere”.
Così fecero gli uomini, e mentre bevevano, uno del gruppo capì: “noi beviamo dalla sponda del fiume, mentre ti dissetavi in mezzo alla sua corrente. Perché?” La monaca fece un gran sorriso, luminoso più della luce riflessa dal ruscello. “Lì mi dissetavo perché la verità non giace mai sulle sponde del fiume, ma naviga liberamente al suo interno”.
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Note di redazione
Kaufman, Whitley. 2016. Natura umana e limiti del darwinismo . Palgrave, New York.
Glen. 2003. Ecocritismo pratico: letteratura, biologia e ambiente . University of Virginia.
Machann, Clinton. 2009. La mascolinità in quattro epiche vittoriane: una lettura darwinista.
Projectexcape.it , artedisalvarsi.wordpress.com , wikipedia.org.
Agar, Jon. La scienza nel ventesimo secolo e oltre . Polity Press: Cambridge, 2012.
Allen, Garland E. Thomas Hunt Morgan: The Man and His Science .
Life Science in the Twentieth Century . Cambridge University Press, 1975.