
La presenza di Dio nel mondo è tanto misteriosa quanto onnipresente. Le tante parabole di Gesù erano inviti a riconoscere ciò che Dio faceva. Una volta che vediamo possiamo partecipare e, quindi, le nostre piccole energie e sforzi si uniscono allo scopo divino all’opera nel mondo.
Vediamo lo scontro di culture e religioni, resistenza all’inclusione razziale ed etnica, a politiche migratorie realistiche e compassionevoli, diritti umani universali per tutti all’istruzione, assistenza sanitaria, lavoro significativo, autodeterminazione, libertà dalla paura e dallo sfruttamento.
Possiamo trovare ogni giorno nei media una litania di guai causati da stratagemmi economici e politici senza ostacoli che fanno appello alla paura, all’egoismo e alle guerre.
Un mondo diverso è possibile. È necessario un mondo diverso. Ma prima dobbiamo vederne le potenzialità e partecipare all’opera santa che realizzerà il bene comune, come il sogno della storia.
Le parabole sono tutt’intorno a noi, invisibili agli occhi ma percepite dal cuore in ogni volto umano, in ogni relazione e impulso al bene.
Il Regno di Dio è in mezzo a noi, qui e ora.
Il Regno di Dio è come un granello di senape, il più piccolo dei semi, ma quando piantato produce un cespuglio abbastanza grande da dare riparo agli uccelli del cielo.
Il Regno di Dio è come una piccola quantità di lievito che una donna mescola in tre misure di farina di frumento, producendo abbastanza pane per sfamare un villaggio.
L’amore di Dio opera nella storia come l’acqua sulla roccia, trasformando lentamente ma inesorabilmente ogni cosa.
Martiri e servi, non guerrieri e re, cambieranno i cuori dove solo il potere aliena e divide.
I bambini capiscono Dio meglio dei teologi; i peccatori entrano nel Regno prima dei giusti; beati i poveri e i miti, coloro che piangono, che sono perseguitati o messi da parte, perché Dio è con loro.