Il teologo neotomista cattolico domenicano francese, Padre Garrigou-Lagrange, pubblicò l’1 dicembre 1931, nella rivista “La vita spirituale”, alcuni importanti ed utili testi di riflessione spirituale. Di seguito inseriamo quello inerente al Cuore Eucaristico di Gesù.
Gesù ci dona tutti i giorni l’Eucaristia come Sacramento e come Sacrificio.
Avviene incessantemente, ad ogni minuto del giorno, che la Messa e numerose Messe siano celebrate su tutta la terra, dovunque sorga il sole.
E’ questa l’incessante manifestazione dell’Amore misericordioso del Cristo che risponde ai bisogni spirituali di ogni epoca e di ogni anima.
“Cristo, dice San Paolo agli Efesini -5,26- ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa, purificandola con il lavacro dell’acqua mediante la parola, e per presentare a se stesso la Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata”.
E’ così che Egli concede, soprattutto per mezzo della Messa e della Comunione, le grazie di cui la Chiesa ha bisogno nei diversi momenti della sua storia.
La Messa è stata una sorgente di grazie sempre nuove nelle catacombe, più tardi nel periodo delle pesanti invasioni barbariche, nelle diverse epoche del Medioevo, e lo è sempre, ancora oggi, per darci la forza di resistere ai grandi pericoli che ci minacciano, alle associazioni atee propagate nel mondo, per distruggere la religione.
Malgrado la tristezza dell’ora presente, la vita interiore della Chiesa dei nostri tempi, in ciò che Essa ha di più elevato, è certamente ben vista dall’alto, come la vedono Dio e i Suoi Angeli.
Tutte queste grazie ci vengono dal Cuore Eucaristico di Gesù, che ci ha donato la Santa Messa e la Comunione, che ci dona ogni giorni il Suo Sangue sacramentalmente versato sull’altare.
Una sola goccia del Prezioso Sangue del Salvatore può rigenerare tutti i poveri infedeli che si smarriscono sempre più conducendo altri alla perdizione.
Non ci si pensa mai abbastanza.
Il culto del Prezioso Sangue del Salvatore e la sofferenza profonda di vederLo scorrere invano sulle anime ribelli, può nolto contribuire a far volgere il Cuore Eucaristico di Gesù verso i Suoi peccatori.
Sono i suoi, e degli apostoli come san Paolo, san Francesco, san Domenico, santa Caterina da Siene e tanti altri, innamorati abbastanza del Signore da dibattere con Lui la salvezza di queste anime.
Quando si pensa all’amore di Cristo per noi, si dovrebbe agonizzare nel vedere le anime che si allontanano dal Suo Cuore, dalla sorgente del Suo Sangue Prezioso.
Egli l’ha versato per loro, per tutte, per quanto lontane possano essere.
Il Signore, che non vuole la morte del peccatore, Si degna di accordarci per mezzo della Santa Messa, come una nuova effusione del Sangue del Suo Cuore e di tutte le Sue sante piaghe.
E’ da ciò che consegue, in pratica, che il Cuore Eucaristico di Gesù, lungi dall’essere l’oggetto di una devozione sdolcinata, è l’esempio eminente del dono perfetto di Sè Stesso, dono che nella nostra vita dovrebbe essere ogni giorno più generoso.
Nella Messa, per i sacerdoti, ogni consacrazione dovrebbe segnare un progresso nello spirito di fede, di confidenza, d’amore di Dio e delle anime.
E per i fedeli, ogni Comunione dovrebbe essere sostanzialmente più fervente della precedente, poiché ciascuna di Essa dovrebbe accrescere in noi la carità, rendere il nostro cuore più simile a quello di Nostro Signore e disporci di conseguenza a riceverLo meglio all’indomani.
Il Cuore eucaristico di Gesù è il Cuore spesso “umiliato, abbandonato, dimenticato, disprezzato, oltraggiato”, e nonostante ciò è il “Cuore che ama i nostri cuori, il Cuore silenzioso che vuole parlare alle anime” per insegnare loro il prezzo della vita nascosta e il prezzo del dono di Sè ogni giorno più generoso.
Il Verbo fatto Carne è venuto fra i suoi “ma i suoi non l’hanno accolto” (Gv 1,11).
Fortunati coloro che ricevono tutto ciò che il Suo Amore misericordioso vuole loro donare e che non oppongono resistenza alle grazie che, attraverso di essi, dovrebbero irraggiarsi su altre meno favoriti.
Fortunati coloro che, dopo aver ricevuto, sull’esempio di Nostro Signore si danno con sempre maggior generosità, per Lui, con Lui, e in Lui.
Se c’è, in mezzo agli infedeli più lontani dalla fede, anche una sola anima in stato di Grazia, realmente fervente e mortificata, come fu quella di padre Charles de Foucauld, un’anima che riceve tutto ciò che il Cuore Eucaristico di Cristo vuole donarle, è impossibile che, presto o tardi, la luminosità di quest’anima non trasmetta agli impenitenti qualche cosa di ciò che essa ha ricevuto.
E’ impossibile che il Sangue Prezioso non trabocchi, in qualche maniera, dal Calice della Santa Messa, per purificare, un giorno o l’altro, almeno al momento della morte, le anime degli ostinati che non resistono alle prevenienze divine, alle grazie attuali prevenienti che li portano a convertirsi.
Pensiamo qualche volta, alla morte del musulmano, del buddhista, o più vicino a noi, alla morte dell’anarchico che è stato forse battezzato da piccolo; tutti hanno un’anima immortale, per la quale il Cuore di Nostro Signore ha donato tutto il suo Sangue.
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