
Ognuno di noi può esaminare la propria fede. L’apostolo Paolo consiglia: “Continuate a provare se siete nella fede, continuate a provare ciò che voi stessi siete”. (2 Cor. 13:5).
Il cristiano può pensare alle prove e ai problemi che ha affrontati e a come li ha superati.
Può considerare come sta facendo fronte agli attuali problemi e responsabilità.
Fa progresso nel produrre i frutti dello spirito?
Fa quello che può per aiutare altri?
Quello che fa verso i suoi fratelli è sempre per il loro bene?
Fa pubblica dichiarazione della sua fede?
Poiché l’integrità e la condotta del cristiano si basano sulla fede, e qualsiasi deviazione dalla retta via rappresenta un certo indebolimento, deve essere di eccellente qualità.
Per esercitare fede in qualche cosa di invisibile dobbiamo avere prove da fonti fidate.
Dell’esistenza di Dio, il Creatore, abbiamo l’evidenza della creazione, troppo meravigliosa perché semplici uomini la comprendano pienamente.
Osserviamo la vita sulla terra, le creature interdipendenti e indispensabili l’una all’altra.
Possediamo la facoltà della logica, che ci dice che il Creatore ovviamente deve essere al di là della completa comprensione delle sue creature.
Se consideriamo l’enorme estensione dell’universo fisico in cui viviamo, possiamo comprenderne solo una minima parte.
Il Creatore non deve essere molto al di sopra di ciò, e invisibile a noi?
Questo fatto è comprovato da Dio per mezzo del profeta Isaia:
“Chi ha misurato le acque nel semplice cavo della mano, e ha preso le proporzioni degli stessi cieli con una semplice spanna e ha contenuto in una misura la polvere della terra, o ha pesato con un indicatore i monti, e i colli nella bilancia?”
I fatti, chi non ha conoscenza di Dio, se osservati superficialmente, potrebbero sembrare contrari o in contrasto. Nella Bibbia ci sono le risposte alle domande e dubbi, ma bisogna avere il desiderio di conoscere la propria strada, il cammino spirituale interiore, altrimenti Gesù stesso non vuole adoratori che ciecamente pregano, osservano, ma poi sono come paglia al fuoco o sabbia al vento.
L’apostolo Pietro mostra l’effetto della perseveranza, dicendo: “Aggiungete . . . alla perseveranza la santa devozione, alla santa devozione l’affetto fraterno, all’affetto fraterno l’amore”. — 2 Piet. 1:5-7.
Quindi dal punto di vista di Dio la perseveranza ha uno scopo: produrre persone che abbiano santa devozione, persone che abbiano affetto fraterno.
Inoltre, accrescerà in loro l’amore e le spingerà ad esprimerlo verso i loro simili in questo mondo. Dio desidera che nel suo nuovo sistema di cose vivano persone di questa specie.
Coloro si comportano in modo ipocrita, esprimono a parole, ma poi nei fatti concreti sono misogini.
L’affetto verso tutti i fratelli e sorelle deve essere per tutti ad iniziare dalla stessa comunità, altrimenti non serve la vostra facciata di sorrisi e pacche sulle spalle.
Lo stesso DIO vi osserva e abiura il vostro insano comportamento. E’ inutile che nascondete chi siete perché c’è chi scruta dentro di voi, siete dei libri aperti a chi è in un livello di spiritualità più elevata.
Per conoscere Dio il cristiano dovrà essere in armonia o in “sintonia” con tutti e tutto. Si sentirà come si sente Dio; per così dire, vedrà le cose con gli occhi di Dio. E si accorgerà immediatamente della falsità di coloro pregano, ma il loro frutto è marcio, puzza di demonio.
Il cristiano che conosce Dio avrà ‘per mezzo dell’uso le sue facoltà di percezione esercitate per distinguere il bene e il male’. (Ebr. 5:14).
Alcuni nelle comunità cristiane possono riunirsi, pregare, e per anni servire nella congregazione, senza effettivamente conoscere Dio e servire con amore il prossimo. Gli Israeliti ne furono un esempio.
Leggendo le parole di Gesù sarete colpiti dal fatto che gran parte di ciò che diceva erano citazioni o allusioni alle Scritture Ebraiche. — Confronta Giovanni 5:31, 32 con Deuteronomio 19:15; Marco 10:27 con Genesi 18:14 e Giobbe 42:2; Matteo 10:35 con Michea 7:6; Giovanni 10:34 con Salmo 82:6.
Il cristiano, per giungere alla conoscenza di Dio necessita di tempo ed esperienza, applicandosi continuamente per conseguire quest’obiettivo.