
Ogni volta che un ente pubblico o una istituzione risponde ‘Non Ci sono Soldi’ quando gli proponete opportunità interessanti per i loro accoliti, chiediamo a chi risponde da dove arriva il suo stipendio mensile; d’altronde la domanda non è -faziosa- ma lecita, perché -se non ci sono soldi- è ovvio che egli, come altri della sua congregazione, hanno la faccia al posto del deretano.
Sappiamo tutti che queste affermazioni sono delle “fake news” e, con quella risposta,
altrettanto ovvio che i soldi ci sono, ma li regalano forse ai loro amici di merende?
I soldi ci sono e finiscono nel essere amministrati da decerebrati che li smistano in modo non sempre meritevole a coloro devono fare anche i cagnolini, portare voti buoni per rimanere su quella lurida poltrona puzzolente.
I soldi ci sono esaminando i dati statistici dell’EBA (European Banking Autority), l’autorità bancaria europea, il cui obiettivo dovrebbe essere la difesa dell’interesse pubblico, contribuendo alla stabilità e all’efficacia del sistema finanziario.
Essa ci spiega dove sono finiti i soldi, non pochi soldi, ma una gigantesca montagna di soldi, un enorme cash (cioè liquidità) che vale ben due terzi del PIl della zona euro.
Quindi chi risponde – non ci sono soldi – è un bugiardo. Quei depositi su conti correnti della zona euro, hanno infatti superato la straordinaria cifra di 10 mila miliardi di euro (avete letto bene 10.000 miliardi di euro).
Sono soldi fermi in banca, senza alcuna direzione, nessun investimento o consumo utile. Sono soldi, messi sotto il materasso come ai vecchi tempi.
L’Italia è terza in questa classifica con 1.429 miliardi di euro, cioè l’80% della ricchezza prodotta in un anno (il PIL).
La Germania è la prima con 2.970 miliardi di euro pari al 90% del PIL, la Francia arriva addirittura al 92% del PIL con 2.203 miliardi; l’Inghilterra, che non fa parte della zona euro, non scherza con 2.003 miliardi di euro fermi in banca. Così si arriva a oltre 12 mila miliardi di euro congelati nelle istituzioni bancarie europee.
Non ci sono soldi, ma poi c’è chi fa arrivare dalla Unione Europea soldi a pioggia e si vanta anche di averli raccattati, però quei soldi sono per le poltrone, divani e cessi da bagno di coloro ritengono farne beneficiare, dimenticando però che, in un paese democratico, questo tipo di comportamento è da vergogna.
Ora quando qualcuno parla di eguaglianza dei diritti, a noi viene l’orticaria, perché quella montagna di soldi è nelle mani private di una ristretta cerchia di borghesi.
Essi potrebbe essere utilizzata in modo utile per la costruzione del benessere e della giustizia sociale, per garantire una vita degna e sicura a tutte le lavoratrici e lavoratori e alla società intera.
Utopia ovviamente per coloro che gli piace bearsi di parole roboanti nei comizi elettorali o per propagandare nel essere migliori di altri?
I soldi ci sono e vanno presi in quelle ricchezze di cui si sono appropriati soltanto pochi opportunisti; quei soldi sono il frutto del lavoro delle classi lavoratrici e della grande ruberia anche recente nei due anni di pandemia fra mascherine, gel e sieri.