Un fascio di raggi ad infrarossi si accende e rivela aspetti inediti della storia della Pietà di Marcialla. L’indagine svela nuovi interessanti elementi utili alla ricerca scientifica e allo studio del dipinto murale situato nella Chiesa di Santa Maria a Marcialla. L’esistenza di un disegno e di una struttura unitaria, incisa, dipinta, corretta a più riprese nel corso dei secoli, tra il quindicesimo e il sedicesimo secolo, da autori diversi. La creazione del cartoon è opera del giovane Michelangelo che tra il 1492 e il 1495 alloggiava nel convento dei frati agostiniani, dove ora è situata la chiesa di Marcialla. Il disegno originale ha ispirato l’intervento del coetaneo Sebastiano Mainardi (San Gimignano, 1460 – Firenze, 1513), genero di Domenico Ghirlandaio, e dopo circa sessant’anni quello di Tommaso Stefano Di Lunetti (Firenze 1490-1564).
Altro aspetto è il tratto del gesso, la campitura e le tonalità cromatiche fredde che a Robert Schoen ricordano il lavoro svolto da Michelangelo all’interno della Cappella Sistina. Sulle mani altre rispetto a quella di Michelangelo si profila l’ipotesi di una successione non consecutiva di autori che hanno lavorato al dipinto a distanza di anni l’uno dall’altro.
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