«La scansione del tempo che si realizza durante il IV secolo è stata una delle rivoluzioni sociali e religiose più radicali e durature, la quale ha riguardato tutta la storia posteriore. Ancora oggi essa regola la vita dell’uomo sociale.
Questa cristianizzazione del tempo inizia con l’imperatore Costantino con il riconoscimento della domenica come giorno festivo e si amplia con i suoi successori fino ad inglobare, già alla fine del quarto secolo, tutto l’anno liturgico cristiano» .
Con queste parole il professore Di Berardino inizia un suo articolo sulla cristianizzazione del tempo[chiarire la fonte], un fenomeno sociale che è stato fondamentale nella storia dell’Occidente, cambiando completamente l’organizzazione temporale dell’impero.
Inizialmente i cristiani non vollero trasporre il riposo sabbatico alla domenica, perché la concezione della festa era diversa: il giorno del Signore non possedeva una qualitas diversa da quella degli altri giorni, e l’unica cosa di cui ci si dovesse preoccupare era di non astenersi dalle riunioni eucaristiche.
Così, nel 300 circa, aveva decretato il Concilio di Elvira: «Si quis in ciuitate positus tres dominicas ad ecclesiam non accesserit, pauco tempore abstineatur, ut correptus esse uideatur». Per il cristiano diventa quindi un dovere inequivocabile recarsi in chiesa ogni domenica, creando delle difficoltà per chi era costretto a lavorare.
Di conseguenza occorreva che la domenica diventasse un giorno festivo. Generalmente, i Romani rispettavano le feste dei popoli sottomessi, come il sabato ebraico, ma per i cristiani la situazione era più complicata, perché essi non erano inscrivibili in un determinato popolo, ma la religione prevaricava ogni confine etnico.
Fu probabilmente per questo motivo che Costantino, in un decreto del 321 conservatoci nel Codex Iustinianus, vieta ogni attività lavorativa, eccetto quella agricola, nel dies solis.
Ma soprattutto vieta le attività dei giudici, dimostrando in tal modo come l’imperatore volesse proteggere i cristiani nel giorno in cui essi dovevano recarsi in chiesa, dando loro il tempo necessario ed evitando che essi fossero disturbati dai litigi.
Si potrebbe a questo punto fare un’osservazione: Costantino non utilizza il termine dies dominica, ma dies solis, per cui forse non si riferisce alla domenica cristiana, bensì al giorno del sole. Tuttavia, se egli avesse utilizzato il nome cristiano, avrebbe pubblicato una legge incomprensibile alla maggior parte dei cittadini, mentre in questo modo si faceva capire da tutti, cristiani e pagani.
Inoltre, è molto probabile che il redattore della legge fosse un pagano, come la maggior parte dei burocrati dell’impero. L’idea che egli voglia proteggere i cristiani è supportato dal fatto che, qualche decennio dopo, una legge proibisce che i giudei siano chiamati in tribunale di sabato. wikioedia