Lo statuto teologico del presbitero è quello della partecipazione al ministero del vescovo, come collaborazione al servizio del Vangelo. Il presbiterato è il secondo grado del sacramento dell’Ordine sacro, che secondo la dottrina della Chiesa cattolica fu istituito dallo stesso Gesù.
Nella Chiesa cattolica ogni prete è incardinato in una diocesi, in un istituto di vita consacrata o in una prelatura personale, sotto l’autorità, rispettivamente, di un vescovo diocesano, di un superiore religioso o del prelato della prelatura personale.
La categoria complessiva delle persone che hanno ricevuto il sacramento dell’Ordine è definita clero; in particolare:
I presbiteri che operano alle dirette dipendenze dei vescovi, formano il clero secolare (per la vita immersa nel “secolo”, cioè nelle occupazioni quotidiane della gente), e più analiticamente il clero diocesano e le società di vita apostolica.
I membri di un ordine o di una congregazione che sono stati ordinati preti sono chiamati religiosi preti, e costituiscono il clero regolare (perché la loro vita è disciplinata dalla “regola” dell’istituto di appartenenza).
Nel rito latino, il presbitero diocesano, già al momento della sua precedente ordinazione diaconale, ha fatto una “promessa di celibato”, mentre il religioso presbitero ha già emesso, al momento della professione perpetua, il “voto di castità”.
Con il Concilio Vaticano II (soprattutto nel decreto Presbyterorum Ordinis) si è confermato l’uso antico della parola “presbitero”, e i documenti dello stesso Concilio preferiscono abitualmente questa parola a quella di sacerdote.
D’altronde, l’italiano “prete” non è altro che una corruzione, per la precisione una sincope tipica della lingua parlata, del termine “presbitero”, che invece è resistito in ambiti più specialistici quali la liturgia o il diritto canonico.
Nel rito romano e negli altri riti occidentali, i paramenti liturgici propri del presbitero sono la stola, indossata con i capi pendenti sul davanti, e la casula o la pianeta (indossate sopra la stola durante la celebrazione della messa).
Invece, il piviale è una sorta di mantello indossato nelle celebrazioni diverse dalla messa, ma non solo dal prete (per esempio è utilizzato dal diacono che presieda la celebrazione di un sacramento o la liturgia delle ore).
Fonte : Wikipedia