I Cavalieri, chiamati anche Giovanniti, oltre a servire i bisognosi in piccoli ospedali ed ostelli, difendevano i pellegrini dai frequenti attacchi dei musulmani.
La storia dei monaci cavalieri ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme, oltre settecento anni fa e dopo la diaspora dovuta alla resa dell’Ordine ai bonapartisti, decisione assunta dall’allora Gran Maestro Von Hompesch, al fine di evitare di esporre i Cavalieri alle persecuzioni napoleoniche, sancì la fine dell’unità dell’Ordine, favorendone la scissione in due tronconi, ancora oggi separati.
L’uno, l’OSJ /SOSJ, trovò, ed ancor oggi conserva, una propria collocazione presso i Patriarcati delle Chiese Cristiane d’Oriente ed in particolare la Chiesa Ortodossa Russa nonché nel Continente Nord Americano (l’OSSJ/SOSJ beneficia tutt’oggi dell’Alta Protezione della Casa Imperiale di Russia e del prestigioso Riconoscimento Ufficiale sancito dal Congresso degli Stati Uniti d’America), l’altro, lo SMOM, nato nel 1803 per volere del Santo Padre a difesa della Santa Sede, è sicuramente il ramo oggi più potente e conosciuto dei Cavalieri di San Giovanni, vivendo da oltre 200 anni in una totale simbiosi con la Chiesa di Roma.
Gli ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme, detti poi anche di Rodi o di Malta, sono un ordine religioso cavalleresco nato intorno alla seconda metà dell’XI secolo a Gerusalemme, intitolato a San Giovanni Battista. I membri dell’ordine erano detti anche cavalieri giovanniti o gerosolimitani. Oggi gli eredi sono i cinque ordini riuniti nell’Alleanza degli Ordini di San Giovanni di Gerusalemme.