S.A.R. Don Thorbjorn Paternò Castello di Carcaci, Gran Maestro del Sovrano ordine di san Giovanni di Gerusalemme Cavalieri di Malta O.S.J. , aveva da tempo espresso il desiderio di portare un po’ di felicità ai bambini che soffrono, perché colpiti da malattie di cui non riusciamo a comprenderne il motivo.
In questi casi la nostra natura umana e cristiana viene messa a dura prova, non riuscendo a rassegnarci; a volte cerchiamo di immedesimarci in quella loro condizione di sofferenza, se pur i motivi sono a noi oscuri e definiti illogici sia quando colpiscono adulti a maggior ragione su esseri indifesi e puri, a volte di pochi anni o addirittura di mesi.
Quella sofferenza destinata ai più piccoli esseri umani, tocca il cuore di chi comprende e cerca, per quanto possibile, nel alleviarla con gesti e azioni; da questa speranza di donare un pò di felicità, è nato il desiderio di S.A.R. Don Thorbjorn Paternò Castello di Carcaci, Gran Maestro del Sovrano ordine di san Giovanni di Gerusalemme Cavalieri di Malta O.S.J. avveratasi il 7 Febbraio grazie alla Dott.ssa Carla Maria Carlevaris dell’Ospedale “Bambino Gesù” in Roma.
S.A.R. Don Thorbjorn Paternò Castello di Carcaci, Gran Maestro del Sovrano ordine di san Giovanni di Gerusalemme Cavalieri di Malta O.S.J., con una delegazione composta dal Ministro della Sanità dell’Ordine di Malta OSJ Don Roberto Schiavone di Favignana, dal Priore del Lazio Cav. Lorenzo Romano accompagnato dalla consorte la Dott.ssa Stefania in Romano, dal Vice Priore Cav. Ambasciatore Angelo Abbate, dal Cancelliere del Priorato del Lazio la Dama Maria Cristina Risita, dal Cav. Giancarlo Colosimo e dal Cav. Gr. Cr. Alvaro Turchetti, ha avuto la possibilità di regalare, ai piccoli degenti, una gran quantità di giochi individuali e soprattutto di gruppo con lo scopo di rendere meno gravosa la necessaria degenza e favorirne la socializzazione distraendoli anche per un attimo dalla condizione di ammalati.
Il Principe Gran Maestro ha ostentato viva commozione al cospetto dei piccoli ammalati forse pensando ai suoi due bambini che lo aspettavano a casa e che, grazie a Dio, non hanno necessità di usufruire di cure specialistiche quali quelle fornite dall’ottimo Ospedale Bambino Gesù.
La permanenza della delegazione. per ovvi motivi sanitari. non si è potuta protrarre a lungo, ma è stata intensa e gradita, bambini felici, occhi lucidi, bacini ed abbracci hanno ricompensato questo piccolo gesto di solidarietà che. sicuramente. avrà un seguito in tempi brevi.
L’innocenza dei bimbi e la loro spontaneità è l’arma migliore per fortificarci nella lotta contro tutte le angherie, vessazioni e cattiveria ormai troppo presenti nel caotico mondo che ci contiene.
Una preghiera: ”non rinunciate a compiere gesti anche semplici come quello raccontato sopra; il sorriso di felicità e l’affetto di un bimbo non possono essere raccontati, sono sensazioni da provare in prima persona”
NOTA
Il testo originale, in forma di racconto, è stato rielaborato, in alcune parti, adattandolo a quella giornalistica di notizia.