Nella recente Lectio Divina del 7 Giugno 2023, Don Leonardo Guerri, Presbitero Diocesano della Parrocchia di Santa Maria a Coverciano, ha fra le varie, indicato la Eucarestia come un Farmaco di Immortalità. Questa identificazione è di Sant’Ignazio di Antiochia in cui appunto definiva a ragione l’Eucaristia un “Farmaco d’immortalità”.
Egli, nella sua saggezza, aveva capito ciò che non vogliamo accettare: siamo tutti infettati dal virus letale che Satana ha iniettato in noi, non solo nell’anima ma anche nel corpo e nello spirito.
A tal proposito Gesù dice con fermezza sconvolgente a ciascuno di noi: “se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita” (Gv 6,53). San Paolo alla Lettera ai Romani scriveva:
«Io so infatti che in me, cioè nella mia carne, non abita il bene: in me c’è il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo; infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio. […] Me infelice! Chi mi libererà da questo corpo di morte? Siano rese grazie a Dio per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore! » (Rm 7,18-19.24-25).
L’uomo di oggi – e non di rado il cristiano – è purtroppo caduto dalla retta fede, e percorrendo vie di pura illusione dimentica che Gesù “non è venuto per i sani ma per i malati” (cf. Mt 9,9-13) perché siano guariti dalla sua grazia che si attinge dall’Eucaristia e dagli altri Sacramenti, ricevuti con le giuste disposizioni d’animo.
Il Corpus Domini sia per tutti noi l’occasione giusta per imparare che l’Eucaristia è il “Pane degli Angeli, il Pane dei pellegrini che non deve essere gettato” (cf. Sequenza). Tutti ne abbiamo bisogno ed è regola di saggezza per noi rivestirci di grande umiltà e iniziare un cammino serio di conversione che fa dell’Eucaristia la “fonte e il culmine” della nostra esistenza.
Fonte
Giobbe Ling