Nel cammino su questa terra, i teologi distinguono diversi gradi di certezza: andiamo dalla verità de fide, quando è definita ex cathedra da un concilio o un Papa, fino a una verità probabilis, probabile, passando per de fide divina (quando si trova nella Tradizione o la Sacra Scrittura ma che non è stata definita, come per esempio la nascita del Cristo a Betlemme), dottrina cattolica, sentenza comune.
Nell’ordine naturale invece distingueremo il grado di certezza partendo dalla scienza (è un pensiero che mediante la dimostrazione arriva alla certezza della conclusione, come fa san Tommaso con le cinque vie che portano alla dimostrazione dell’esistenza di Dio).
Proseguiamo con la fede umana, che ci fa aderire ad una verità sull’autorità di chi la proclama (chi di noi ha visto l’Antartide? Eppure crediamo alla sua esistenza).
Arriviamo all’opinione che ci fa aderire a una proposizione a partire da motivi probabili ma con il timore che il contrario sia vero (es. domani farà bel tempo, dice il meteo).
Ci sarebbe anche il sospetto che si basa non più si motivi probabili ma solamente lievi (es. sembra che debba piovere).
Infine rimane il dubbio quando la nostra intelligenza non dà un assenso ma sospende il giudizio (es. non so che tempo farà).
Perché tutte queste distinzioni filosofiche? Perché veritas liberavit vos: la verità del grado di certezza delle nostre conoscenze ci permetterà di praticare la carità fraterna nella pace e ci eviterà di cadere nella trappola del turbamento con le sue divisioni.
Aderire alle verità è un atto di umiltà: conformo il mio giudizio alla realtà. Non è la «mia» verità, espressione così cara al mondo moderno che crede di creare la verità con il pensiero.
No, sono servo della verità ed ho sete di farla scoprire agli altri.
Se invece ho opinioni o sospetti, li farò conoscere come tali, cercando di capire ciò che dice l’altro e ciò che può esserci di vero.
Troviamo questo grande rispetto della verità in sé e della verità che c’è nel pensiero degli altri nella Somma Teologica di san Tommaso.
Quest’ultimo espone chiaramente le diverse opinioni e vi risponde cercando sempre di trovarvi il massimo di verità senza nessun disprezzo o orgoglio e senza farne una controversia tra persone.
È anche importante saper orientare tutto a Dio rimettendo ogni problema al suo posto.
Se il nostro interlocutore è nell’errore sarà un nostro dovere cercare di farlo ragionare per scoprire la verità, senza tuttavia aggredirlo inutilmente.
La vera libertà è quella di poter liberamente rispondere all’amore gratuito di Dio.
Siamo qui solamente di passaggio per poter meritare di contemplare la Verità, la Santissima Trinità, faccia a faccia per tutta l’eternità. Questo si trova nella preghiera!
Fraternità Sacerdotale San Pio X