La storia che segue l’avevamo già iniziata e proseguiamo con quanto segue. Dunque sempre a proposito della gelosia, una sera, uno dei due partner fa leggere all’altro uno scritto intriso di affettuosità da parte di un terzo (uomo). La domanda sorge spontanea, ovvero cosa sarebbe accaduto se il partner geloso avrebbe letto qualcosa di simile da una persona del suo partner? Lasciamo immaginare.
Quindi, mentre il partner geloso può avere il diritto di ‘nascondere’ i propri contatti reali e virtuali con amici maschi, siano essi colleghi o amici, scambiando con alcuni anche affettuosità con emoticons vari (baci, abbracci virtuali..definiti dal partner geloso ‘normali’), l’altro partner non ne ha alcun diritto. Due pesi e due misure.
A confermare la situazione di impari posizione, il partner geloso dice all’altro: “…non sei quello che ho conosciuto”!
A questo punto…se è vero ciò che uno dei due partner ha detto, cioé il suo comportamento altalenante parte dalla gelosia della persona Z, secondo voi cari utenti…in tutti questi mesi di relazione, l’affettuosità che ha esternato era vera?
Nel momento in cui raccontare il quotidiano vivere diventa una sorta di controllo del partner, ove si estrapola quel che viene riferito e poi si rimugina su come rimproverarlo, nascondendo ovviamente i propri amici ‘maschi’. Secondo Voi è un comportamento corretto?
Qual’é il senso logico di iniziare a frequentare una persona se poi non è costruire il rapporto del NOI?
Forse è una sorta di gioco per divertirsi sull’altrui persona?
Secondo voi il comportamento altalenante, sin dall’inizio del rapporto, è caratteriale oppure ‘comandato’ per obiettivi ben diversi da quelli di affetto e amore?
Chi è veramente quel partner ?
Cosa voleva effettivamente ?
Quando si vuol bene ad una persona, si ama il difetto oppure lo si utilizza per marcare la differenza fra i due partner?
Quando una persona dice di essere coerente nell’amore lo deve dimostrare altrimenti è un fallito/a, una che chiacchiera tanto, ma poi ai fatti è incapace di dare ciò che ha promesso.