
Sessant’anni fa, circa un mese dopo l’ingresso di un noviziato dei Gesuiti a Los Gatos, in California, si apriva a Roma il Concilio Vaticano II. Nessuno si è preso la briga di dirlo ai novizi. Il concilio andò avanti per tre anni, durante i quali prese i voti e studiò latino e greco senza sapere cosa stesse succedendo al concilio.
In quei giorni pre-Vaticano II, il noviziato era quella che i sociologi chiamano una “istituzione totale”, completamente isolata dal resto del mondo, senza accesso a giornali, radio o televisione. L’idea era di isolarci dal mondo in modo da poter dedicare la formazione gesuita.
Accadde per esempio la crisi dei missili cubani e nessuno si è preso la briga di dire ai novizi cosa stava succedendo. Durante una pausa nei loro studi, trovò una copia scartata di US News & World Report e si rese conto che aveva un anno.
Vi raccontiamo una delle tante storie per mostrare quanto anche molti gesuiti fossero impreparati ai cambiamenti avvenuti a causa del concilio.
Avevano trascorso quattro anni andando alla messa quotidiana in latino e mai certo in inglese. Gli venne insegnato che la chiesa era perfetta e non aveva bisogno di cambiare.
Dopo quattro anni di isolamento a Los Gatos, il novizio andò alla St. Louis University per studiare filosofia e si è scatenato l’inferno. Il mondo era nel caos con la guerra in Vietnam e il conflitto razziale in patria. Essendo nel campus, non potevano più essere isolati dal mondo.
I responsabili della formazione dei gesuiti fornirono poca guida perché non capivano nemmeno cosa stava succedendo. È diventato difficile vedere i superiori come la voce di Dio, quando ne erano così chiaramente esclusi.
Dopo circa cinque anni, le cose alla fine si sono calmate; furono nominati superiori che capissero il Vaticano II. Ma la transizione è stata dura. Molti se ne sono andati.
Gli ordini religiosi abbracciarono il Vaticano II più velocemente di molte diocesi, adattandosi al cambiamento ed i Vescovi nominati restarono in carica fino all’età di 75 anni.
In termini laici, si potrebbe dire che gli ordini religiosi sono imprenditoriali, mentre le diocesi sono come le burocrazie statali. Storicamente, il cambiamento e la riforma provengono dagli ordini religiosi, non dalla gerarchia.
Durante i pontificati di Giovanni Paolo e Benedetto, i seminari diocesani sono tornati al modello di isolamento dal mondo pre-Vaticano II. Gli è stato detto di nuovo che la chiesa aveva tutte le risposte, ed era loro compito quando sono diventati sacerdoti dare forma ai laici. È stato anche insegnato loro ad amare l’antica Messa in latino.
Poi venne Francesco e, come Giovanni XXIII, aprì le finestre per far entrare aria fresca nella chiesa. Purtroppo, le persone che gestiscono i seminari diocesani erano impreparate per Francesco.
La raccomandazione ai seminaristi e ai giovani sacerdoti è di capire se effettivamente è la loro vocazione, cioé se amano realmente essere al servizio di DIO poiché esso pretende sincerità e non raccontare bugie facendo finta che è scritto nella Bibbia, travisando ogni sua parola a beneficio di Mammona e dello sterco del Demonio.