
Nella teologia cristiana, la pietà è uno dei sette doni dello Spirito Santo, cioè una di quelle disposizioni abituali che qualificano il rapporto del credente con Dio, rendendolo capace di desiderare quello che Dio desidera, e raggiungere quella confidenza che gli permette di rivolgersi alla divinità chiamandola “padre”.
Sebbene la pietà nel senso cristiano sia principalmente un attributo del rapporto del credente con Dio, essa lo dispone anche ad un atteggiamento di delicatezza e di rispetto verso il prossimo come un riflesso del sentirsi figli dello stesso padre.
Esempi di questo atteggiamento sono presenti sia nell’Antico Testamento che nel Nuovo.
Esempi di personaggi biblici dell’Antico testamento che incarnano l’ideale della pietà sono Giobbe e Tobia. Entrambi erano persone giuste, improvvisamente colpite da sofferenze e malattie.
Nel lungo periodo di difficoltà perdono l’appoggio e la comprensione degli amici e dei familiari, ma nonostante ciò preservano la loro fede in Dio, convinti della bontà del disegno divino.
Nel Nuovo Testamento l’uomo Gesù viene presentato come esempio di come il fedele deve rapportarsi a Dio.
Gesù chiama Dio Abbà, parola aramaica tratta dal linguaggio dell’infanzia, equivalente all’italiano “paparino”, “babbino”.
Gesù insegna ai suoi discepoli a rivolgersi con questo termine a Dio.
Il senso della pietà cristiana quindi non è un rispetto come lo si deve ad un potente da cui si teme una punizione, ma un rispetto come quello che si ha per una persona da cui sappiamo di essere amati.
Il Magnificat è considerato un esempio di preghiera che bene esprime la pietà nel senso cristiano.
Il Magnificat prende il nome dalla prima parola di questa versione. Ha avuto nei secoli una larghissima diffusione, entrando fin dalle origini nell’ordinario dell’ufficio vespertino.
Magnificat *
anima mea Dominum,
et exultavit spiritus meus *
in Deo salutari meo
quia respexit humilitatem ancillae suae, *
ecce enim ex hoc beatam me dicent omnes generationes
quia fecit mihi magna, qui potens est: *
et Sanctum nomen eius
et misericordia eius a progenie in progenies *
timentibus eum.
Fecit potentiam in brachio suo, *
dispersit superbos mente cordis sui,
deposuit potentes de sede, *
et exaltavit humiles;
esurientes implevit bonis, *
et divites dimisit inanes.
Suscepit Israel, puerum suum, *
recordatus misericordiae suae,
sicut locutus est ad patres nostros, *
Abraham et semini eius in saecula.
Gloria Patri et Filio *
et Spiritui Sancto
sicut erat in principio et nunc et semper *
et in saecula saeculorum. Amen.
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