Papa Francesco ha espresso profondo affetto per un giornalista ateo le cui affermazioni, basate su incontri con il Santo Padre, hanno ripetutamente suscitato correzioni e smentite da parte del Vaticano.
Eugenio Scalfari, una figura imponente nel mondo del giornalismo italiano, è deceduto a 98 anni questa settimana.
L’autoproclamato ateo fu il fondatore ed ex editore del quotidiano di sinistra italiano La Repubblica.
In una dichiarazione del direttore dell’ufficio stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, il Vaticano ha affermato che papa Francesco aveva appreso “con dolore della morte del suo amico.”
Le affermazioni di Scalfari secondo cui Papa Francesco aveva negato, negli incontri personali, la realtà dell’inferno e la divinità di Gesù, tra le altre cose, avevano fatto notizia in tutto il mondo.
Nel 2014, padre Federico Lombardi, ex portavoce papale, ha dichiarato alla CNA che “se non ci sono parole pubblicate dall’ufficio stampa della Santa Sede e non confermate ufficialmente, lo scrittore si assume la piena responsabilità di ciò che ha scritto.”
Nel 2015, Scalfari ha erroneamente riferito che papa Francesco aveva fatto commenti negando l’esistenza dell’inferno.
In risposta a tali affermazioni, la Santa Sede disse che la scrittura di Scalfari non dovrebbe essere considerata una rappresentazione accurata delle parole di Francesco, ma la “ricostruzione” dell’autore.”
Nel 2019, Scalfari scrisse che Papa Francesco disse non credere che Gesù fosse divino.
In un incontro con i giornalisti della Foreign Press Association di Roma nel 2013, Scalfari ha affermato che tutte le sue interviste sono state condotte senza un dispositivo di registrazione, né prendendo appunti mentre la persona parla.