Il brano che fa da incipit a questo libro mette chiaramente in luce l’umiltà che deve avere l’intellettuale. Si presenta come un vero e proprio manuale di ausilio a percorrere la via della perfezione evangelica, migliorando se stessi sull’esempio di Cristo.
«quando verrà per noi il giorno del Giudizio, non ci sarà domandato che cosa avremo letto, ma che cosa avremo fatto, né con quanta dottrina o eleganza avremo parlato, ma quanto santamente avremo vissuto.»
(Libro Primo del “De imitatione Christi”)
Giá Re Salomone dopo aver raggiunto ricchezze immense, aver provato ogni tipo di piacere, ed esser diventato il piú dotto della sua epoca, nel libro del Qoelet, insoddisfatto di tutto, definisce tutto vanità e senza senso (compresa la sapienza).
«Ho preso in odio la vita, perché mi è sgradito quanto si fa sotto il sole. Ogni cosa infatti è vanità e un inseguire il vento.»
(Re Salomone in Qoelet)
É dalla durezza di questo passo che Tommaso da Kempis mette l’accento sul senso “per chi é lo studio”, se in un contesto di umile santificazione personale o peccando di superbia. Nel caso di Salomone, che per tradizione é andato all’inferno, era per edonismo, per godere, per se stesso.
«Non ho negato ai miei occhi nulla di ciò che bramavano, né ho rifiutato alcuna soddisfazione al mio cuore.»
(Re Salomone in Qoelet)
Il contesto in cui viene scritto questo libro é il monastero, che per lo più era governato dalla Regola benedettina[23]di San Benedetto da Norcia, quindi un circolo di intellettuali in un mondo per lo più disinteressato all’istruzione. Siamo in un tempo che quindi esponeva i sapienti al peccato primordiale, quello di Lucifero, la superbia.
«L’ozio è nemico dell’anima, perciò i monaci devono dedicarsi al lavoro in determinate ore e in altre, pure prestabilite, allo studio della parola di Dio.»
(Regola di San Benedetto)
Questo tipo di critica alla superbia dell’intellettuale ha sostenitori anche in autori che con la tradizione ebraica-cristiana sono in aperta rottura, come il filosofo tedesco dell’Ottocento Friedrich Nietzsche.
wikipedia