
La parola latina dormitio significa sonno. L’uso del termine “dormizione” (in latino dormitio) deriva dalla dottrina, sostenuta da gran parte dei teologi, che Maria non sarebbe veramente morta, ma sarebbe soltanto caduta in un sonno profondo, dopodiché sarebbe stata assunta in cielo.
In realtà, l’idea che Dormizione e Assunzione siano la stessa cosa non è corretta; dal punto di vista temporale, invece, le due ricorrenze liturgiche coincidono. Infatti, la Dormizione di Maria si festeggia il 15 agosto con tale denominazione nella Chiesa ortodossa e tradizionalmente nella Chiesa cattolica di rito bizantino, mentre, secondo il calendario liturgico cattolico di rito romano, in quel giorno si celebra l’Assunzione.
Alcune Chiese facenti capo alla tradizione orientale seguono tuttora il calendario giuliano come proprio calendario liturgico e questo comporta che la data è, secondo il calendario gregoriano, posticipata al 28 agosto.
Dostojevsky e altri hanno paragonato la resurrezione della figlia di Giairo alla resurrezione di Lazzaro: entrambi hanno una dormizione-morte (del corpo) prima del ritorno alla vita nel precedente corpo terreno, chiamato dormizione per lasciare intendere che la morte non era la fine di tutto, ma sarebbe stata vinta dal risveglio in vita.
nella Bibbia, la resurrezione della figlia di Giairo, nei tre sinottici, menziona la dormizione della fanciulla:
«Entrato, [Gesù] disse loro: “Perché fate tanto strepito e piangete? La bambina non è morta, ma dorme”. Ed essi lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della fanciulla e quelli che erano con lui, ed entrò dove era la bambina. Presa la mano della bambina, le disse: “Talità kum”, che significa: “Fanciulla, io ti dico, alzati!”. Subito la fanciulla si alzò e si mise a camminare; aveva dodici anni.» (Marco 5,39-42)
La tesi della possibile dormizione è ammessa (per la figlia di Giairo) da Gesù.
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