Nella tradizione del mondo occidentale assume una grande valenza simbolica poiché si celebra, nella notte, la nascita di Gesù, in una grotta di Betlemme, nella Giudea, regione della Palestina. Secondo i vangeli, seguendo la stella di Betlemme, i re magi venuti dall’Oriente trovarono un bambino che giaceva in una mangiatoia: ne riconobbero l’importanza e gli offrirono oro, incenso e mirra.
Per il fedele, la veglia notturna della vigilia serve da transito verso il mistero della nascita del Dio che si fa uomo ed entra nella storia dell’umanità: si danno gli ultimi ritocchi al presepe, ci si prepara per la messa di mezzanotte, in una attesa che ha lo scopo di far presente e reale il miracolo della nascita di Gesù.
Per l’anno liturgico della Chiesa cattolica, la vigilia di Natale è l’ultimo giorno dell’Avvento ed è anche l’ultimo dei nove giorni feriali della cosiddetta novena di Natale e il primo del tempo di Natale. C’è anche da ricordare la celebrazione della veglia nella quale i fedeli, dalla tarda serata e fino all’alba del giorno di Natale, si riuniscono in preghiera.
Fonte : Wikipedia
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PREGHIERA DI BENEDIZIONE
DELLA FAMIGLIA NELLA VIGILIA DEL NATALE
Quando la famiglia è riunita al suono delle campane della
Basilica, davanti al presepio, si inizia così la preghiera:
Nel nome del Padre, e del Figlio, e dello Spirito Santo. Amen
Poi un membro della famiglia prosegue con la preghiera seguente:
Signore Gesù, tu sei venuto ad abitare sulla terra. Sei nato
in una famiglia, sei stato cullato da Maria, tua madre. Giuseppe, il tuo papà terreno, ha avuto molta cura di te e ti
ha protetto. Proteggi tutte le famiglie della terra.
Tutti insieme si ripete: Venite, adoriamo
Un membro della famiglia legge:
Dal Vangelo di Luca
In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio. Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea salì in Giudea
alla città di Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta. Ora, mentre
si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in
fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo.
C’erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, ma l’angelo disse loro: «Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia». E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste che lodava Dio e diceva:
«Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama».
Un membro (adulto) della famiglia prosegue:
Padre santo, tu hai voluto che tuo Figlio nascesse nella famiglia di Giuseppe e Maria. Benedici tutte le famiglie della terra, a cui hai affidato di proclamare ad alta voce davanti agli uomini il Regno di Dio nel mondo e la speranza della vita beata. Ti preghiamo di benedire la nostra famiglia e donaci di vivere nella gioia e nell’amore. Te lo chiediamo per Gesù, tuo Figlio e nostro Signore.
Amen
Il Signore Gesù è venuto ad abitare sulla terra, ha vissuto in mezzo agli uomini. È veramente nostro fratello
e grazie a lui noi osiamo rivolgerci a Dio, Padre suo e nostro, per dire…
Padre nostro…
Chi guida la preghiera conclude:
Dio ci ha donato il suo Figlio Gesù, che è diventato nostro fratello affinché noi diventassimo figli del Padre.
Che Egli ci benedica e ci custodisca.
Tutti concludono:
Nel nome del Padre, e del Figlio, e dello Spirito Santo.
Amen