Dobbiamo prendere coscienza che siamo prigionieri, poiché solo ammettendo ciò sarà possibile conseguire la libertà. La nostra prigione non è di ferro e mattoni, sarebbe fin troppo facile, è bensì eretta con le nostre percezioni errate, con le nostre disfunzionalità interiori, le stratificazioni culturali e le convenzioni sociali che subiamo per comodità, pavidità e pigrizia.
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