Il criterio scientifico e teologico del Dignitas personae è scomparso dal pensiero e dalla prassi della Chiesa?
Scrive ‘Ricognizioni.IT’ -> L’idolatria dei vaccini demolisce sistematicamente quelle tesi uscite da ambienti teocon, dove docenti di storia si sono riciclati in bioeticisti pur di dare il proprio endorsement alle politiche vaccinali, in nome di un machiavellismo inaccettabile.
Nel documento Dignitas personae riguardo all’illiceità di ricorrere a linee cellulari che abbiano una qualche correlazione con aborti: si poteva leggere:
“Una fattispecie diversa viene a configurarsi quando i ricercatori impiegano ‘materiale biologico’ di origine illecita che è stato prodotto fuori dal loro centro di ricerca o che si trova in commercio. L’Istruzione Donum vitae ha formulato il principio generale che in questi casi deve essere osservato: ‘I cadaveri di embrioni o feti umani, volontariamente abortiti o non, devono essere rispettati come le spoglie degli altri esseri umani. In particolare non possono essere oggetto di mutilazioni o autopsie se la loro morte non è stata accertata e senza il consenso dei genitori o della madre. Inoltre va sempre fatta salva l’esigenza morale che non vi sia stata complicità alcuna con l’aborto volontario e che sia evitato il pericolo di scandalo”.
Fonte
Ricognizioni