La devozione a San Michele Arcangelo ha permesso la nascita di diversi luoghi di culto in tutto il mondo e, in particolare, in Europa, dov’è apparso in alcune occasioni.
Tre di questi si trovano singolarmente disposti lungo una linea retta, quasi alla stessa distanza tra loro: Mont Saint-Michel in Normandia, la Sacra di San Michele in Val di Susa, e il Santuario di San Michele Arcangelo in Puglia.
Estendendo ulteriormente questa direttrice, diversi altri centri dedicati all’Arcangelo vi appaiono allineati, pur con una certa approssimazione, fino a collegare le propaggini irlandesi sull’Atlantico con la Galilea in Terra Santa.
Sette di questi, ritenuti i più significativi in quanto oggetto di pellegrinaggio, sono i seguenti:
Skellig Michael (Repubblica Irlandese), dove viene fatta iniziare la linea;
St Michael’s Mount (Cornovaglia – Inghilterra sud-occidentale);
Mont Saint-Michel (Normandia – Francia);
Sacra di San Michele (Val di Susa – Piemonte);
Santuario di San Michele Arcangelo (Monte Sant’Angelo – Puglia), luogo della prima apparizione;
Monastero di Panormitis nell’isola di Symi (Grecia);
Monastero Stella Maris del Monte Carmelo (Israele).
Tra gli altri luoghi consacrati all’Arcangelo lungo tale «linea michelita», pressappoco nel suo centro mediano sorge il Tempio di San Michele a Perugia.
Lucien Richer, tra i primi studiosi a evidenziare questo allineamento, notò che esso rifletteva l’asse zodiacale che da nord-ovest parte dalla Vergine e termina a sud-est coi Pesci.
Egli vi vedeva idealmente raffigurato il passaggio dai culti ancestrali legati alla natura, rappresentati dal segno di terra della Vergine, alla nuova religione celeste del cristianesimo simboleggiata da quello d’acqua dei Pesci; il carattere solare di quest’ultima avrebbe anche una corrispondenza con la geografia sacra dei santuari greci del dio Apollo, con cui Michele presenta delle affinità.
«L’orientamento di ogni segmento non è esattamente 60° NW-SE, ma le differenze non sono mai significative e, in quanto si può definire compensato, l’orientamento generale, da Skellig Michael fino al Monte Carmelo, in 60°11′, risulta del resto piuttosto notevole.»
Altre spiegazioni fornite sia in un ambito popolare che in contesti esoterici vedono in questa direttrice il segno lasciato dalla spada con cui Michele ha trafitto il Drago facendolo precipitare sulla Terra. Per questo essa viene chiamata anche la «linea del Drago».
La recente teoria delle cosiddette ley lines, secondo cui la superficie terrestre sarebbe attraversata da un reticolo di linee spirituali portatrici di particolare energia, ha portato a ritenere che tale allineamento non sia casuale ma rispondente a degli intenti soprannaturali.
Vi è ad esempio chi lo considera una sorta di percorso iniziatico che riflette l’asse cerebro-spinale dell’anatomia umana su cui sono disposti i sette chakra, corrispondenti ai sette luoghi energetici principali sopra elencati consacrati all’Arcangelo.
È stato evidenziato inoltre che tale linea ideale appare allineata col tramonto del Sole nel giorno del solstizio d’estate.
Fonte : Wikipedia