La retta conoscenza del concetto di “carità” dipende da quanto siamo fortificati dalle menzogne che taluni prelati, random, usano per redarguire l’interlocutore il quale non scende a patti come loro desiderano, ma non solo, abiurano nella loro stessa funzione offendendo la dignità altrui coprendo tale misfatto con la misoginia blasfema di chi presume di essere nel giusto, quindi sostituendosi al giudizio di DIO.
Quanto sopra accaduto da recente che un prete di campagna con poco più di 500 anime da accudire si sia permesso nel dire ad un fedele del luogo che è il peggio del peggio dei parrocchiani.
L’oggetto del contendere è che tale fedele aveva semplicemente fatto notare al sacerdote la sua perculaggine esternata in varie occasioni.
I fedeli che ricevono questi gratuiti insulti talvolta vengono travolti nella loro intima essenza, cadendo in un profondo sconforto, ma non nel caso in questione ove tale sacerdote ha trovato pane per i suoi denti.
Il sacerdote ha infatti dimostrato in modo inconfutabile la sua inadeguatezza al compito di amministrare le pecorelle, in particolare quando ha vomitato di tutto e di più in faccia alla persona.
D’altronde è risaputo che la Chiesa Romana preferisce le umili pecorelle smarrite in modo da poterle gestire a loro piacimento, spremendole anche economicamente, con una promessa dell’aldilà che, nel momento in cui il Messia tornerà butterà nel fiume questi ipocriti e opportunisti millantatori.
Il ridicolo si è poi rasentato quando tale prete ha dato di indemoniato al fedele, etichettandolo anche come un frammentatore della comunità.
In pratica tale prete ha cercato nel dimostrare che non vuole confronti di alcun tipo, men che meno accettare umilmente di essere anch’esso un peccatore.
Quindi impadronendosi delle parole con un linguaggio della concettualità sulla Tradizione cattolica, ne ha svuotato l’essenza vera di ciò che Cristo identifica in carità.
Le frasi esternata da tale prete sono delle vere e proprie perle di quella saggezza che nulla hanno a che fare con la religione, men che meno negli insegnamenti scritti nella Bibbia.
E’ evidente che se non strisci come fanno altri fedeli, viene etichettato in modo razzista.
Ora qualcuno avrà pensato cosa ci azzecca la carità, si perché tale prete ha anche ripetutamente sottolineato questa parola, ma essa estrapolata dal suo significato originario e ortodosso e sostituita da ciò che a lui interessava, è diventata l’opposto di misericordia.
La carità è altra cosa. Essa è infatti la grazia santificante e non certo quella di insultare il prossimo perché ha fatto notare, al sacerdote, le sue ripetute mancanze.