
Alla fine del Medioevo e per tutto il Seicento, la malattia dell’Isteria venne collegata dalla Chiesa Cattolica, alla stregoneria, quindi impiegata come elemento di accusa nei processi
Qualsiasi elemento poteva essere ricondotto ad essere una forma di stregoneria, pensate alle donne con i capelli rossi e neri che, a quel tempo, venivano tacciate come demoniache, peggio se avevano gatti dei colori neri e rossi; esse venivano spogliate, frustate, torturate, talvolta impalate, spesso bruciate vive.
In tre secoli alcuni storici hanno stimato che furono sterminati nove milioni di streghe, all’80% donne e bambine.
Le torture erano a dir poco allucinanti, quindi soltanto delle menti malate potevano operare in quel modo. Le donne venivano distese su tavoli di legno e poi a gambe aperte gli veniva infilato un marchingegno di legno nella vagina; nel mentre un’altro si adoperava nel strappare i capezzoli e tagliare il seno (1).
Ma chi erano coloro si adoperavano a straziare i corpi di quelle povere donne? I domenicani ed i cattolici più esaltati.
Essi, per mezzo dei Tribunali della Santa Inquisizione, escogitavano e mettevano in pratica, in Spagna ed anche in Italia, in Francia e altrove, le più sadiche torture fisiche e psichiche ai danni di presunte “streghe” e supposti “eretici”.
I beni erano confiscati fin dal momento dell’accusa, prima del giudizio, poiché nessuno era mai assolto.
La famiglia intera veniva spossessata di ogni bene; si dissotterravano persino i morti per bruciarne le ossa.
Il Malleus Maleficorum stabiliva che la strega accusata doveva essere “spesso e frequentemente esposta alle torture”.
La caccia alle streghe erano campagne ben organizzate, intraprese, finanziate ed eseguite dalla Chiesa e dallo Stato.
Questo regime di terrore durò cinque secoli, sotto la benedizione di almeno 70 papi, tutti in qualche modo compromessi con questi orrendi crimini.
L’Isteria, era quindi un elemento di certezza che la donna era posseduta dal demonio, pertanto una strega da torturare e uccidere.
Nel 1956, con l’apertura del Salpêtrière a Parigi, un ospedale costruito per gli accattanti della città, e ben presto trasformato in un manicomio per gli emarginati della società, sembrò che avere isterismi non fosse più una malattia agganciata ancora all’esoterismo e alla religione.
Il problema però permase, tant’é che l’isteria venne ripresa come malattia svolgendo terapie specifiche, anche devastanti, come: purghe, iniezioni di sostanze direttamente nell’utero, salassi, finanche l’isterectomia e la clitoridectomia.
Nel frattempo negli Stati Uniti iniziò ad essere utilizzato il vibratore, ideato come strumento medico elettromeccanico per curare l’insorgenza della isteria.
Nel 1980 la nevrosi isterica viene rimossa dal Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, però si continua a fornire una cultura specifica cambiando i metodi.
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NOTA
(1) Per quanto inerente le torture da molti anni stanno cercando di nascondere queste nefandezze, disconoscendo addirittura gli strumenti utilizzati ed alcuni metodi brutali. Ci sono fior di noti storici ed anche enciclopedie che hanno cambiato la storia, la realtà dei fatti. Questi ignobili riportano documenti pressoché illeggibili od anche taroccati ad arte (basta aprirli in pixel). In pratica al tempo dell’inquisizione non esistevano strumenti riportati da altre fonti, in quanto false. In qualsiasi caso la tortura è abominevole.