
Ireneo fu il primo teologo cristiano a tentare di elaborare una sintesi globale del cristianesimo, all’interno di un periodo storico marcato da due eventi culturali di grande spessore.
Fu il primo teologo cristiano ad utilizzare il principio della successione apostolica. Ireneo indica pertanto la rete della successione apostolica come garanzia del perseverare nella parola del Signore e si concentra poi su quella Chiesa “somma ed antichissima ed a tutti nota”.
La Tradizione apostolica è il punto imprescindibile per Ireneo: sono i vescovi, in comunione con il vescovo di Roma, eredi, continuatori e custodi della Tradizione che è “pubblica”, “unica”, “pneumatica”, cioè guidata dallo Spirito Santo.
L’unità della storia della salvezza aiuta a comprendere anche l’unità dell’uomo:
“Infatti la gloria di Dio è l’uomo vivente e la vita dell’uomo è la manifestazione di Dio” (Contro le eresie, IV, 20,7).
In tal modo, per Ireneo e per la Chiesa universale, la successione episcopale della Chiesa di Roma diviene il segno, il criterio e la garanzia della trasmissione ininterrotta della fede apostolica.
Il suo pensiero e le sue opere furono direttamente influenzati da Policarpo di Smirne, che fu a suo tempo discepolo diretto di san Giovanni Evangelista.
Il 21 gennaio 2022 papa Francesco lo ha proclamato dottore della Chiesa con il titolo di doctor unitatis.
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