Il ruolo della Chiesa in un mondo scosso dalla guerra e da altre questioni globali è stato l’argomento sollevato giovedì da Papa Francesco con i suoi rappresentanti diplomatici in tutto il mondo.
“Purtroppo l’Europa e il mondo intero sono scossi da una guerra particolarmente grave, a causa della violazione del diritto internazionale, dei rischi di un’escalation nucleare e delle gravi conseguenze economiche e sociali”, ha detto il papa a quasi 100 nunzi apostolici e osservatori permanenti della la Santa Sede.
I diplomatici erano riuniti a Roma per il loro incontro triennale dal 7 al 10 settembre.
Nel suo discorso ufficiale, Francesco ha ringraziato i diplomatici per aver portato la vicinanza del papa «ai popoli e alle Chiese», dicendo che i suoi rappresentanti sono stati «punti di riferimento nei momenti di maggiore disorientamento e turbolenza».
Il papa ha ricordato che “la tempesta della pandemia di Covid-19” aveva costretto tutti “a fare diverse restrizioni nella nostra vita quotidiana e nella nostra attività pastorale”.
“Ora il peggio sembra essere passato e grazie a Dio possiamo incontrarci di nuovo”, ha aggiunto Francis. Ma, purtroppo, ha detto, non solo l’Europa, anche il mondo intero è scosso da una “guerra di particolare gravità”.
“È una terza guerra mondiale ‘a pezzi’, di cui testimoniate nei luoghi in cui svolgete la vostra missione”, ha detto il papa ai suoi rappresentanti.
Papa Francesco ha parlato più volte della terza guerra mondiale durante il suo pontificato.
Ad aprile scrisse in un’introduzione a un libro italiano che il mondo si stava avvicinando alla terza guerra mondiale come se fosse inevitabile, ma che la guerra non era inevitabile.
“Quando ci lasciamo divorare da questo mostro rappresentato dalla guerra, quando lasciamo che questo mostro alzi la testa e guidi le nostre azioni, tutti perdono, distruggiamo le creature di Dio, commettiamo sacrilegio e prepariamo un futuro di morte per i nostri figli e nipoti”, ha scritto il Papa.