Le attitudini delle persone sono drasticamente cambiate negli ultimi anni: ne sono un esempio i comportamenti legati ai risparmi economici.
Le persone hanno trasformato le loro abitudini economiche, sociali e culturali perché tendono a considerare il domani come una dimensione indefinita, priva di certezze e quindi un terreno che scoraggia qualsiasi pianificazione a lungo termine.
L’attuale emergenza sanitaria da COVID-19 ha rappresentato un altro, recente tornante di questo concetto. Da una parte, infatti, il tempo naturale è tornato da par suo ad interferire con la condizione umana, svelandone la fragilità.
Dall’altro, l’isolamento forzato ha incrementato i contatti virtuali, rilanciando a livello di massa l’esperienza “presentista”.
Il presentismo è un concetto che indica lo schiacciamento dell’esperienza umana sul presente, senza alcun filtro prospettico. Ciò produce – com’è noto – un esaurimento delle aspettative nel breve termine, la sensazione di “non aver tempo”, la percezione diffusa di urgenze che si esauriscano in poco o in nulla.
Le attitudini delle persone sono drasticamente cambiate negli ultimi anni: ne sono un esempio i comportamenti legati ai risparmi economici.
Al termine della crisi, sarà possibile recuperare un “tempo storico” capace di conciliare la lezione naturale, che rinvia all’essenzialità insopprimibile del dato biologico e ambientale, con una progettualità – individuale e collettiva – iscritta entro un’aspettativa responsabile, sterilizzata dall’urgenza ansiogena del “presentismo”?
Fonte : Norma Waltmann – Culturalia