
La versione tradizionale prevede la recita in lingua corrente o latina. Si inizia anzitutto con il Segno della Croce, seguito dall’invocazione: “O Dio vieni a salvarmi, Signore vieni presto in mio aiuto”.
Viene recitato sempre in latino quando si tratta di incontri internazionali.
Si recitano quindi:
un Credo
un Padre nostro
tre Ave Maria per chiedere di crescere nelle tre virtù teologali: fede, speranza e carità
un Gloria al Padre.
Si recita quindi una corona di cinque decine, facendole precedere dalla meditazione del mistero a cui ciascuna è legata.
Ogni decina è composta da:
un Padre nostro
dieci Ave Maria
un Gloria al Padre
tipicamente, dopo il Gloria, si recita anche la Preghiera di Fatima (facoltativa): «Gesù mio, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell’inferno e porta in Cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della Tua misericordia» oppure, se è recitato in suffragio dei morti, il Requiem aeternam (ossia L’eterno riposo): «L’eterno riposo dona loro, Signore, e splenda ad essi la luce perpetua. Riposino in pace. Amen».
In alcune occasioni, specie se viene recitato con particolari intenzioni vocazionali, per le vocazioni sacerdotali o religiose, può seguire la seguente preghiera: “O Signore, manda santi sacerdoti e ferventi religiosi alla tua Chiesa”.
Dopo le cinque decine si recita (o si canta):
una Salve Regina.
Dopo il Rosario si recitano:
un Padre nostro
un’Ave Maria
un Gloria al Padre
secondo le intenzioni del Papa.
Durante la recita collettiva, ciascuna di queste preghiere viene eseguita in forma responsoriale: per metà dalla persona che guida la recita, per l’altra metà da tutti gli altri, tranne che per la preghiera di Fatima e il Salve Regina, che vengono iniziate dalla persona che guida la recita e proseguite da tutti.
Facoltativamente, si recita poi una delle seguenti preghiere:
Litanie lauretane
Preghiera a san Giuseppe
Preghiera a san Michele
Preghiera al Cuore immacolato di Maria
Sub tuum praesidium.
Se è presente un sacerdote, a questo punto può impartire la benedizione. In assenza del sacerdote, si recita la formula “Il Signore ci benedica, ci protegga da ogni male e ci conduca alla vita eterna”.
Si termina con il segno della croce.
La tradizione cattolica consente di aggiungere prima della fine del Rosario qualsiasi preghiera a scelta: può trattarsi di una preghiera ufficiale (alcuni suggeriscono di recitare l’Angelo di Dio) oppure di un’invocazione personale.
Il Rosario si recita individualmente ma può essere detto da più persone come una preghiera comunitaria (uso comune nelle Comunità Religiose e nelle parrocchie).
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Misteri gaudiosi (o della gioia)
Da recitarsi il lunedì e il giovedì oppure il lunedì e il sabato se il giovedì si recitano i misteri della luce.
L’annunciazione dell’angelo a Maria Vergine;
La visita di Maria a Elisabetta;
La nascita di Gesù nella grotta di Betlemme;
La presentazione di Gesù al Tempio;
Il Ritrovamento di Gesù tra i dottori nel Tempio.
Misteri dolorosi (o del dolore)
Da recitarsi il martedì e il venerdì.
L’agonia di Gesù nell’orto degli ulivi;
La flagellazione di Gesù alla colonna;
L’incoronazione di spine;
La Salita al Calvario;
La crocifissione e la morte di Gesù.
La crocifissione di Gesù, quinto dei misteri dolorosi
Misteri gloriosi (o della gloria)
Da recitarsi il mercoledì, il sabato e la domenica oppure il mercoledì e la domenica se il giovedì si recitano i misteri della luce.
La risurrezione di Gesù;
L’ascensione di Gesù al Cielo;
La discesa dello Spirito Santo nel Cenacolo;
L’assunzione di Maria Vergine al Cielo;
L’incoronazione di Maria Vergine.