
La fede della castità come Sant’Agostino la definisce, risulta oggi difficoltosa nei cristiani considerando il ‘rumore’ che proviene da fonti diverse, in primis quelle dei social net in cui è facile dialogare e poi scivolare sulle – voglie – se non si ha dei rapporti matrimoniali solidi.
L’amore coniugale è fondamentale nel matrimonio cristiano, ma ovviamente se leggiamo la Bibbia ci rendiamo conto che l’infedeltà ed i tradimenti erano all’ordine del giorno, anche nelle comunità in cui andavano gli apostoli.
Sant’Agostino diceva che il marito e la moglie siano fra loro congiunti di un amore singolare, santo e puro, e non si amino fra di loro come gli adulteri, ma in quel modo che Cristo amò la Chiesa.
Uomini amate le vostre mogli, come anche Cristo amò la Chiesa, e certo Egli l’amò con quella sua carità infinita, non per un vantaggio suo, ma solo proponendosi l’utilità della Sposa.
Parliamo dunque di un amore non già fondato nella inclinazione sola del senso che, in breve svanisce, né solo nelle parole carezzevoli, ma nell’intimo affetto dell’anima e ancora — giacché la prova dell’amore è l’esibizione dell’opera — dimostrato con l’azione esterna (Pio XII).
Le parole sono un conto poi c’è il quotidiano, la pratica ove, nella società domestica, manca il vicendevole aiuto, per motivi più disperati che nell’ordine di un tempo e di oggi sono sempre gli stessi: lavoro, figli, famiglia.
Quando si esorta i coniugi nel aiutarsi fra di loro, per una sempre migliore formazione e perfezione interiore, sempre più spesso oggi, nell’era moderna, si hanno risposte in cui la vicendevole unione di vita non cresce sempre nelle virtù.
Le donne di oggi, mogli, non tutte sono come quelle di un tempo per cui la cosa più importante erano le buone maniere e la fede; amavano il loro marito anche se traditore.
Oggi è diverso, c’è il divorzio, l’aborto, ci sono soluzioni che mettono in disparte il primo bene: i propri figli. Oggi si risolve i problemi evitando le responsabilità. Un pò come i figli, essi devono crescere senza dar fastidio.
Donne che lottano, ma che ritengono inopportuno la Chiesa entri dentro la loro famiglia e comandare cos’é giusto o sbagliato. La routine talvolta irrompe con intermezzi che, per queste donne, sono di vitale importanza, danno nuova linfa alla coniugalità.
Chi sono queste donne ? Non c’è un’etichetta come di consueto siamo abituati nel dare a qualunque cosa. Il problema semmai è che probabilmente non ci aspettiamo di trovare “mogli cattoliche tradizionali” , anche in questi contesti aberranti.
La noia, l’egoismo, il multiforme sentire, il desiderio di libertà individuale, porta anche le mogli di altre religioni e spiritualità nel discostarsi al servire e prendersi cura del prossimo, perché l’amore è in primis per se stessi poi per gli altri.
La “moglie tradizionale” non è più esclusivamente «tutta casa e chiesa» e già nell’Ottocento però avevamo iniziato nel osservare donne – moderne – ; alcune erano imprenditrici con eccelse virtù intellettuali, morali e teologiche della fede cristiana.
Un esempio di virtuosismo in disuso in ambito religioso delle varice chiese ? Qualcuno coinvolgerà il Demonio, poiché così si ha più l’idea di un entità esterna che abusa dell’essere umano, ma psicologicamente sappiamo perfettamente che tutto proviene dalle scelte della nostra mente in conseguenza di situazioni, avvenimenti e circostanze talvolta anche ben favorevoli.