Mons. Rino Fisichella ha ricordato il percorso che condurrà alla celebrazione del Giubileo: “Il 2023 sarà dedicato alla rivisitazione dei temi fondamentali delle quattro Costituzioni conciliari perché la Chiesa possa respirare di nuovo del profondo e attuale insegnamento prodotto dal Vaticano II, di cui il prossimo 11 ottobre si celebrerà il 60° anniversario della sua apertura.
Per questo sono in produzione una serie di sussidi agili, scritti con un linguaggio accattivante per permettere a quanti non hanno memoria dell’evento di incuriosirsi e di entrare nel merito del Concilio per scoprire l’anelito innovatore che ha permesso alla Chiesa di entrare con consapevolezza nel terzo millennio della sua storia.
Il 2024 sarà un anno dedicato alla preghiera in modo da creare un contesto favorevole al Giubileo e permettere che i pellegrini possano prepararsi a questo evento, che è anzitutto spirituale, in modo coerente ed efficace. A tempo debito sarà data notizia degli eventi più specifici che accompagneranno questi due anni in modo da comporre una prima sintesi preparatoria. Questi due anni servono anche per rendere Roma e l’Italia una città e un Paese che ancora una volta può mostrare il meglio di sé con la sua tradizione di accoglienza che nel corso dei secoli l’ha resa patria communis”.
Poi ha dato spiegazione del motto scelto: “Lo scenario simbolico del Giubileo attinge dalla realtà in cui si innesta, ne coglie i colori e le sfumature di senso, parla la lingua dell’uomo contemporaneo e ne interpreta le forme essenziali.
Stiamo muovendo i primi passi nella cultura digitale. Le giovani generazioni sono i figli di questo nuovo mondo che porta con sé prospettive talmente audaci da apparire ancora fantascienza, insieme a grandi limiti che minano le storiche conquiste di verità e libertà creando un nuovo paradigma antropologico”.
Fonte
Korazym.org