Le quattro compagnie di San Jacopo in Oltrarno (o del Nicchio), di San Girolamo, di San Paolo e di Sant’Antonio Abate costituivano le confraternite fiorentine dette buche, caratterizzate dalla pratica della flagellazione, dalla disciplina e dall’uso di riunirsi in preghiera la notte. I confratelli di tali compagnie erano detti “battuti” e, a seconda del loro saio, bianchi o neri.Di origine trecentesca, la Compagnia di San Jacopo era detta anche del nicchio (conchiglia), attributo del patrono san Jacopo (la conchiglia di capasanta veniva data ai pellegrini che visitavano Santiago di Compostela che, come il loro santo protettore, potevano usarla per abbeverarsi); postasi sotto la protezione spirituale dei Vallombrosani, possedeva una cappella attigua alla chiesa con accesso dal Borgo. La Compagnia, che nel 1460 fu unita a quella di San Sebastiano, detta dei Fanciulli (poi soppressa nel 1792), sopravvisse a lungo col nome di Buca di San Jacopo e Santa Felicita: essa fu infatti tra le nove salvate da Pietro Leopoldo nel 1785 e tutt’oggi si occupa di carità.
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