La Compagnia di Santa Maria della Croce al Tempio nasce a Firenze il 25 marzo del 1347. La storia della nascita è singolare, dovuta ad alcuni giovinetti del Popolo di San Simone che si radunavano presso l’angolo di via de’ Macci (già via San Francesco) con via de’ Malcontenti (oggi via San Giuseppe e prima del 1333 via del Tabernacolo e prima ancora via del Tempio) di fronte ad un tabernacolo con un’immagine della Madonna per cantarne le lodi.
All’epoca a Firenze i tabernacoli agli angoli delle vie erano frequenti tanto che erano più gli incroci delle vie che avevano un’immagine religiosa di quelli senza. Oggi ne restano pochi conservati ed ognuno ha una storia da raccontare.
La Vergine sembra avesse concesso molte grazie e sulla scia di queste erano tante le persone che si fermavano per una preghiera. Probabile che sia stato il desiderio di rendere grazie alla Santa Maria che accese il desiderio dei giovani fedeli di riunirsi in una Compagnia che potesse portare in cambio gentilezza, preghiera e aiuto a chi era meno fortunato.
Il Tabernacolo della Vergine oggi non esiste più e taluni, sbagliando, credono che si tratti del Tabernacolo della Vergine o di Sant’Onofrio all’incrocio fra via de’ Malcontenti e via delle Casine, tabernacolo che invece è stato eretto più tardi.
Secondo il Fioretti (E) la Vergine del tabernacolo cui ci si riferisce doveva essere della Maria Vergine del Giglio che indusse anche la formazione della Confraternita di San Giuseppe (E pag. 87).
I Giovani decisi a creare la Compagnia si organizzarono per mettere insieme dei fondi e fra gli scopi il più sentito era il desiderio di erigere un luogo dove i condannati potessero pregare e chiedere perdono per l’ultima volta prima che si eseguisse la sentenza. Si accordarono per tassarsi e mettere da parte 4 denari ogni settimana con lo scopo di creare una cappelletta o una chiesetta possibilmente in prossimità dei Prati della Giustizia. Durante i loro incontri ognuno proponeva idee per delle opere pie. Due si affermarono maggiormente, una era alleviare materialmente e spiritualmente il supplizio dei condannati a morte, e l’altra portare conforto materiale e preghiera ai condannati del Carcere delle Stinche.
I canti e le voci dei fanciulli che in fronte al Tabernacolo si battevano in penitenza attiravano molto il popolo facendo aumentare il numero dei membri della Compagnia che si arricchi non solo di giovani ma anche di adulti. Allo stesso tempo aumentarono le elemosine e le donazioni dati i buoni propositi dei confratelli.
La Compagnia crebbe così tanto da doversi radunare sotto le volte di Santa Croce (sul lato di via Largo Piero Bargellini), si dice riferendosi presso Santa Maria Maddalena (ndr. forse si intende la cappella Rinuccini che è consacrata a Maria Maddalena iniziata a costruire nel 1333).
Sotto le volte di Santa Croce fu redatto il primo statuto ed eletto il primo Sindaco; nello statuto fu stabilito che il loro officio principale, ma non unico, era confortare i rei condannati a morte e ricondurli al pentimento. Fu deciso inoltre di allestire uno spedale, di far visita caritatevole ai carcerati delle Stinche ed aiutare le partorienti (A pag. 9).
A causa della pestilenza che appestava Firenze in quel periodo solo il 10 maggio 1355 furono approvati gli statuti della Compagnia da Matteo da Narni vicario di Francesco vescovo di Firenze. In seguito approvati nel 1366 dal Cardinal Pietro Corsini Vescovo di Firenze e infine approvati nel 1369 da Papa Urbano V che li arricchi di privilegi e indulgenze (A pag. 10).
Gli statuti dell’epoca sono andati persi, ma Uccelli (A) nel suo libro da pag. 33 a pag. 58 riporta i capitoli degli statuti redatti da Benedetto Titi e tratti dal Codice 43 (ndr: o 45), Cl. VIII Magliab (ndr: Biblioteca Magliabechiana).
La Compagnia assunse il nome di Compagnia di Santa Maria della Croce al Tempio. Il nome non fu inventato ma derivava in parte da uno spedale presente in via de’ Malcontenti (indicato nei pressi della Porta San Francesco) che nel 1332 era diretto da Sor Giovanni. Spedale chiamato appunto di Santa Maria della Croce e come vedremo in seguito era forse nell’attuale via San Giuseppe presso i civici 12 e 14.
La parte “al Tempio” invece è incerta nella sua origine ed ha più versioni.
Prima di illustrare le ipotesi, da più studiosi formulate, e trarne le mie conclusioni, vorrei ricordare che tutta l’area che da Santa Croce si estendeva verso Piazza Piave era chiamata al Tempio, taluni sostengono per la presenza di un grande tempio templare identificato con la Cappella dei Pazzi. Questo avvalorerebbe la presenza templare nell’area in oggetto e quindi la possibilità concreta anche della presenza di uno spedale con relativa cappella. Questo è scritto anche dall’Uccelli citando una provvisione della signoria del 30 giugno 1318 in cui si ordina di terminare il Carcere delle Stinche nell’area indicata come al Tempio (A pag. 8).
Una prima versione vuole che “al Tempio” derivi dal fatto che l’area scelta per costruire la chiesetta atta all’ultima preghiera dei condannati e alla loro successiva sepoltura fosse fuori delle mura ai Prati della Giustizia (ndr: oggi piazza Piave).
Il luogo in oggetto era fuori da porta San Francesco o Porta della Giustizia (ndr: in antichità chiamata anche Porta San Candida) a ridosso delle mura di fortificazione e sembra che in quell’area ci fosse un tempio dedicato agli idoli e da questo derivi la scelta al Tempio. Ancora oggi è presente il Lungarno del Tempio che da piazza Piave arriva sino al ponte da Verrazzano. Questa è la versione creduta da Tozzetti e Targioni ed anche dall’Uccelli. Questa versione sembra però inverosimile, sarebbe il primo caso e mai ci sarebbe stato un caso analogo, in cui una Compagnia religiosa assuma una denominazione pagana.
Una seconda versione vuole che la dicitura “al Tempio” derivasse dalla vicina Chiesa di Santa Croce e D’indico ne è sostenitore affermando che anche il vicino Convento di San Francesco nella via omonima (oggi de’ Macci) era chiamato S. Francischi a Templo de Maccis. Anche questa versione sembra alquanto improbabile se non nel fatto che tutta l’area, come descritto, era chiamata al tempio.
Una terza versione vuole che esistesse uno spedale fuori dalle mura in prossimità di Porta San Francesco di appartenenza templare. In attesa della costruzione della chiesetta della Compagnia sembra fosse usata, provvisoriamente, per l’ultima preghiera dei condannati la cappella dello spedale templare e da cui il nome “al Tempio”. Esiste però un controsenso nelle date infatti sappiamo che l’ordine templare fu abolito da Clemente V nel 1307 ed è quindi improbabile che sia stata usata la cappella dello spedale in oggetto dalla Compagnia che nasce invece nel 1347.
Giungiamo alla quarta versione, forse la più probabile. La sede prima e principale della compagnia fu l’Oratorio, ancora esistente, in via San Giuseppe. Consideriamo che all’epoca anche questo tratto di via si chiamava de’ Malcontenti e ancora prima si chiamava via del Tabernacolo e prima ancora via del Tempio. Il nome antico della via del Tempio deriva con buone probabilità dal fatto che in quella via era presente un Tempio Templare e con buonissima probabilità si trattava appunto dell’Oratorio che rimasto libero dopo il 1307 fu affidato alla Compagnia formatosi nel 1347 e da qui deriva quasi certamente il nome al Tempio.
Non solo, ma lo spedale templare di cui parlavamo prima potrebbe essere stato proprio nell”Oratorio infatti il Fioretti afferma in una nota sul suo libro a pag. 59 che in un codice del Lami nº3212 fasc. V nº 29 si leggono queste parole “Xenodochium Sanctae M. Templi, pro pauperibus mendicantibus. Haec olim erat Mansio aequestris Ordinis Templariorumquae nomen Templi adhuc retinet”. Quindi se ne deduce che lo spedale Templare non era fuori dalle mura fiorentine ma entro le mura e dove poteva essere se non in una via dedicata ai templari stessi, appunto via del Tempio e dove se non nel Tempio stesso.
Inoltre sempre il Fioretti afferma che la sede della Compagnia era una cappella o chiesetta sita in via de’ Malcontenti fra via de’ Macci e via dei Pelacani (oggi via delle Conce), vicino alla Chiesa di San Giuseppe e che era di antica struttura con una tettoia (ndr: tetto) sporgente sopra la porta.
Questo spiegherebbe anche la presenza della croce templare inclusa nello stemma della Compagnia magari per rendere omaggio al luogo che ospitava la Compagnia stessa.
L’oratorio, oggi sconsacrato, assumeva quindi il nome Oratorio di Santa Maria Vergine della Croce al Tempio. Anche questo nome ha indotto spesso in errore in quanto è presente una variazione rispetto al nome della Compagnia e cioè l’appellativo “Vergine”. Questa chiesetta, un Oratorio, svolgeva la funzione di chiesa privata in quanto di pertinenza solo della Compagnia come luogo di riunione e di preghiera.
Ragionando in questi termini si comprende anche perché sia stato inclusa la gestione di uno spedale nelle opere pie della Compagnia che si trovavano a gestire oltre l’Oratorio anche lo spazio che un tempo era lo spedale templare.
Infine che la sede ufficiale della Compagnia fosse l’Oratorio trova concorde anche il Cappelli il quale evidenzia come fosse inadeguata la chiesetta al Tempio (terminata nel 1366) per le riunioni e le preghiere della Compagnia e di come fosse inadeguato come luogo per i raduni dato che si trovava fuori dalle mura cittadine; gli incontri si dovevano svolgere necessariamente entro le mura.
Ruolo diverso assume la chiesa ancora da costruire fuori dalle mura. Una piccola anticipazione, per dissipare altri dubbi, la chiesetta fuori dalle mura, sede dell’ultima preghiera per i condannati è sempre stata chiamata al Tempio.
Queste incertezze per la provenienza del nome “al Tempio” sono alla base di tanti errori nel riportare la storia della Compagnia, dell’Oratorio e della chiesetta al Tempio.
Esiste molta confusione nella storia della Compagnia di Santa Maria della Croce al Tempio detta anche Compagnia del Tempio (da ora detta Compagnia); confusione dovuta a mal interpretazione di eventi storici di date e per l’uso spregiudicato dei nomi. Per i fiorentini è famosa la Compagnia de’ Neri o Battuti de’ Neri o anche solo i de’ Neri che è però una sotto-compagnia, come anche lo spedale al Tempio, i Buononimi delle Stinche, della Compagnia di Santa Maria della Croce al Tempio. Questa Compagnia si è distinta per molte opere pie e per una nascita davvero singolare come anche di una rinascita come Arci-confraternita nel 1912. Tutte le foto inserite che avevano lo scopo di rendere più completo il testo e migliorarne la fruibilità sono state cancellate mortificando la sete di cultura a fronte di diritti di riproduzione che avrebbero senso se ne derivasse un guadagno illecito e la cultura non è mai illecita
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