Quando un cane morde un uomo non fa notizia, perché capita spesso. Ma se un uomo morde un cane, quella è una notizia”. La citazione è nota nell’ambito giornalistico poiché viene utilizzata in occasioni specifiche, come quella che andremo ad enucleare.
Partiamo dal fatto che vi sono all’interno di parrocchie fiorentine diversi farisei e scribi, fra questi lascia perplessi coloro che svolgono determinate funzioni o sono incaricati nel essere e fare.
Il problema non è di poco conto e nemmeno è passato inosservato dai molti parrocchiani che lamentano il comportamento poco cortese, rispettoso, ma soprattutto educato nel rapportarsi con chi non svolge alcun ‘servizio’ in chiesa.
Chi lo fa è volontariato, ma taluni diaconi e ministri tendono a sottolineare, additare, ad essere censori del loro prossimo.
Inutile dire che il vangelo consiglia e insegna, ma codesti son duri di orecchie. Al contrario una pietra, martellata, almeno si spezza.
Ma chi sono costoro che si permettono di poter redarguire i malcapitati di turno, giudicandoli come se fossero investiti da qualcuno, ma non si capisce il perché e per quale motivo ?
Sarebbe cosa giusta se chi è preposto a dare le quadre fosse presente, inteso il Cardinale, ma è già oberato di numerosi impegni, quindi tutto scorre come normalità ed il tutto viene inserito nel normale percorso ‘salvifico’ cristiano. In pratica chi ce l’ha se lo tenga dicono a Fiorenza…
Il problema è che se manca l’educazione, il rispetto, la correttezza, se non c’è modo di avere un colloquio civile con taluni bipedi umani e, men che meno, parlare serenamente allora coltiviamo il seme del male e non del bene.
Se ad esempio durante una Lectio Divina applaudiamo gioiosamente chi si assurge a dispensatore di lezioni di vita al prossimo, con il beneplacito del ‘demonio’ che è ben felice di avere questi ‘adorati’ figli, allora di cosa ci lamentiamo se tizio o caio non sono vaccinati e non hanno il certificato verde?.