Il primo stadio è quello primitivo, nel cui contesto Levy-Bruhl parla di “partecipazione mistica”, dove il divino è semplicemente presente ovunque, nelle piante, nei fiumi, nella terra, in cielo, negli animali, in ogni cosa e non vi sono distinzioni nella coscienza umana.
Il secondo stadio è il momento creativo, a seguito di una rottura con lo stato primordiale diventa necessaria una ricomposizione, questo è il momento creativo di una religione in cui le energie sono rivolte allo sviluppo dei temi e dei miti relativi.
La mistica non ha un ruolo in questa fase perché le energie sono dedicate alla costruzione, ma quando una religione ha raggiunto un impianto consolidato, una diffusione ed una istituzionalizzazione con gerarchie e riti, in quel momento si sente il distacco dal contatto originale con il divino e lo si ricerca di nuovo, per colmare il baratro che si è venuto a creare. E si sviluppano le mistiche.
In tutte le grandi religioni del mondo vi sono correnti mistiche. Fondate sulla ricerca personale e sul contatto diretto col divino, le correnti mistiche possono apparire anarchiche ed in contrasto con le istituzioni delle Chiese, e se è vero che queste ultime hanno compiuto forme di repressione verso i movimenti estremistici o verso singoli esponenti che esprimevano una teologia “eretica”, è vero anche che tutte le Chiese hanno eletto mistici come i massimi esempi della propria fede.
Come scrive Giordano Berti nel “Dizionario dei Mistici” (Milano 1999, p. 7), “ogni religione è in grado di offrire diverse strade mistiche, che possono assumere toni estremi, persino aberranti, ma che corrispondono evidentemente a una necessità interiore (si pensi solo alle penitenze cui si sottopongono certi monaci medioevali, alle torture sciamaniche, ai prolungati digiuni degli asceti induisti e jainisti).
Dunque, la mistica può essere al tempo stesso un punto di contatto oppure un fattore di netto distacco e fra le diverse religioni proprio perché è relativa a differenti bisogni spirituali, in parte innati e in parte indotti dalle culture e dalle tradizioni locali.
Nel cristianesimo fin dai primi tempi si ritrovano correnti mistiche, alcune integrate e altre espulse come eretiche, lo gnosticismo, in Asia minore ed in Egitto i Padri del deserto.
Nell’Ortodossia sono ammesse forme di ricerca mistica come l’esicasmo.
In ambito cattolico, tra le personalità mistiche si possono ricordare Ildegarda di Bingen, Meister Eckhart, Teresa d’Avila, Giovanni della Croce, in quello protestante Jakob Böhme; ma la mistica non disdegna gli umili, per esempio la piccola Bernadetta di Lourdes.
San Tommaso d’Aquino, la cui opera non è certo di stampo mistico, pure sembra avere vissuto alcune intense esperienze mistiche verso la fine della sua vita, riportate anche nel famoso inno Adoro te devote.
Nel 1900 si è sviluppata in Italia una corrente mistica all’interno del movimento pentecostale guidata da Domenico Zaccardi inquadrabile però di più nell’incavo mistico rigorista; questo movimento, che esiste ancora oggi, cercava di cancellare dall’uomo tutti i suoi desideri, a cominciare dalla sessualità per sostituirli con un amore totale verso Cristo Gesù.
Nell’ebraismo, la cabala è la corrente esoterica che affonda le radici negli stessi luoghi e negli stessi tempi della formazione delle correnti mistiche cristiane, ma si sviluppa vigorosamente dal X secolo in poi (Abramo Abulafia), vi è poi cassidismo nato in Polonia nel XVIII secolo e l’anomalo movimento del sabbatianesimo di Sabbatai Zevi nel XVII secolo.
Nell’islam, le correnti mistiche si raccolgono attorno al sufismo, ma tutta la religione ha una impronta mistica. Le personalità: Al Ghazali, Gialal al-Din Rumi, Ibn Arabi.
Il manicheismo si strutturava in classi dove potevano diventare sacerdoti solo i predestinati scegliendo una via di ascesi.
Il buddhismo basato gnosticamente sulla ricerca individuale ha consentito lo sviluppo di correnti mistiche come, ad esempio, lo Zen.
Nelle religioni dei popoli primitivi, lo sciamanesimo consente il contatto diretto con le divinità; spesso tramite l’utilizzo di sostanze psichedeliche.
Riti quali quello dei misteri elusini, derivano probabilmente da questa antica tradizione di incontro tra l’essere umano e l’immemore e trascendentale universo della pura coscienza, raggiungibile in pochi minuti dopo aver assunto una delle sostanze psichedeliche dette “classiche”.
Sostanze aliene al corpo non sono strettamente necessarie per il raggiungimento di certi risultati sulla coscienza, ma sicuramente sono una via molto veloce, potente e non duratura.
La meditazione viene utilizzata per raggiungere effetti simili a quelli di sostanze quali dimetiltriptammina.
I mistici possono avere comportamenti semplicemente anticonformisti o estremi. Nei primi secoli del cristianesimo gli stiliti vivevano sulle colonne una vita di digiuno e di preghiera, i maestri zen impartivano insegnamenti con azioni che erano apparentemente contro ogni logica.
La mistica ha influenzato l’alchimia in una fase prescientifica e poi la psicologia con Carl Gustav Jung. Nella musica ricorderemo Arturo Benedetti Michelangeli. wikipedia