
View of a sunrise on a distant planet system in space
Oltre alle spiegazioni mitologiche della religione, e a quelle fisiche della scienza, vi sono dottrine a indirizzo esoterico che già in tempi antichi, ma soprattutto a partire dai primi del Novecento, hanno inteso esporre una visione dell’origine del mondo basata su presupposti spirituali, ma che fosse coniugata al contempo col rigore del metodo scientifico.
Secondo tali dottrine, sintetizzabili solo per cenni sommari, la Terra attuale ha conosciuto altri tre precedenti cicli cosmici, conosciuti nell’induismo come kalpa, da intendere però come gradi evolutivi progressivi, che si ripetono ciclicamente ma ad un livello ogni volta superiore.
Il primo di questi cicli terrestri, nella cosmogonia rosicruciana e antroposofica, è denominato «antico Saturno»: tale designazione non va confusa con quella dell’attuale corpo celeste, che di quel primo periodo rappresenta soltanto un retaggio.
Secondo la scienza occulta di Rudolf Steiner, è sull’antico Saturno che l’essere umano ha fatto la sua prima comparsa, ma in una forma completamente diversa da quella presente, di cui possedeva soltanto l’elemento fisico, derivante dal sacrificio di sublimi entità spirituali, i Troni, i quali emanarono da sé una parte della loro sostanza «calorica»: Saturno andrebbe infatti concepito come un mondo costituito unicamente da calore, una condizione non riducibile al fenomeno meccanico conosciuto dalla termodinamica.
«Tutto il nostro sistema solare discende da questo antico Saturno. Lo si potrebbe addirittura paragonare, non completamente ma almeno approssimativamente, alla nebulosa cosmica primordiale di Kant-Laplace dalla quale, secondo l’opinione di molti uomini moderni, si è formato il nostro sistema solare.
Il paragone non calza però completamente in quanto i più pensano a una sorta di gas come punto di partenza del nostro sistema solare, mentre noi abbiamo visto che non si trattava di un corpo gassoso, bensì di un corpo di calore. Un enorme corpo di calore, questo era l’antico Saturno.»
Dopo un periodo di riposo o pralaya, una nuova metamorfosi della Terra fu quella denominata «antico Sole», nel quale accanto alla sostanza ignea comparve quella aerea o gassosa, ceduta sempre da superiori Gerarchie cosmiche.
All’essere fisico umano si aggiunse così la componente eterica, corrispondente ad una coscienza di sonno, e pervasa da correnti caloriche-gassose che iniziarono a rilucere di vari colori: il mondo Solare era caratterizzato infatti dalla luce.
Il terzo ciclo cosmico è denominato «antica Luna», in cui l’aria si condensò in elemento liquido.
Il corpo lunare dell’uomo si rivestì allora di una nuova componente, quella astrale, in grado di conferirgli una coscienza immaginativa di sogno, fatta di impulsi e desideri.
L’elemento acqueo si manifestò anche come sonorità capace di strutturare chimicamente i corpi, capacità attribuita ancora oggi al sacro suono Oṃ (conosciuto in Occidente come l’Amen).
Il quarto stadio evolutivo terrestre è infine quello attuale, dove il fisico si è condensato in sostanza minerale, rendendo adatto l’uomo a sviluppare la coscienza oggettiva dell’Io, che lo contraddistingue dagli altri esseri, animali e vegetali, rimasti indietro ai livelli precedenti, rispettivamente lunari e solari.
Negli stadi futuri l’uomo dovrà ulteriormente evolversi, imparando progressivamente a dominare i propri corpi inferiori, e a vivere in maniera cosciente quel che oggi sperimenta in uno stato di totale incoscienza, cioè nelle fasi del sogno, del sonno, e della morte: il quinto, sesto e settimo ciclo, rispettivamente di Giove, Venere, e Vulcano, lo porranno così nelle condizioni di elevarsi ai gradi delle gerarchie angeliche. wikipedia.