Cosimo I, secondo un disegno sistematico commisurato alle particolari condizioni dello Stato Toscano esposto ai frequenti passaggi di truppe e, minacciato di dentro dal banditismo e dai fuoriusciti fiorentini, avviò una sorprendente attività edilizio-militare:
Intraprese la realizzazione di nuovi presidi costruendo fortezze a Siena, ad Arezzo, a Sansepolcro e a Pistoia.
A Sansepolcro, inoltre, fece abbattere tutti i borghetti esterni alle mura, che si espandevano su di una superficie considerevole e ospitavano vari edifici, tra cui chiese e ospedali, preferendo fortificare l’antica cerchia muraria piuttosto che allargarla;
Rafforzò le difese di origine medioevale a Pisa, a Volterra e a Castrocaro, in Romagna, a pochi chilometri da Forlì;
Fece erigere una nuova cinta muraria a Fivizzano a sbarramento dei passi appenninici della Cisa e del Cerreto;
Fece fortificare San Piero a Sieve, Empoli, Cortona e Montecarlo ai confini della Repubblica di Lucca;
Fece costruire ex novo la città-fortezza di Portoferraio (Cosmopoli) nell’Isola d’Elba e piazze d’armi quali Sasso di Simone nel Montefeltro e Terra del Sole (Eliopoli), tra la vecchia fortezza di Castrocaro, destinata ad essere abbandonata, e Forlì, quindi ai confini con lo Stato della Chiesa.
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