Il primo passo da compiere è avere contezza dell’esistenza di questo corpo di dolore, dobbiamo prendere atto che in noi c’è quest’entità energetica, dobbiamo osservarne i meccanismi così da diventare “consapevoli”.
La consapevolezza è luce che dissipa le tenebre e ci permette di “dominare” anziché essere dominati, di “possedere” anziché essere posseduti.
Il secondo passo consiste nella disidentificazione: i pensieri involontari con la loro forte carica emozionale non vanno presi sul serio perché non sono nostri, dobbiamo semplicemente osservarli senza giudicarli, condannarli, reprimerli.
L’osservazione crea distacco tra l’osservatore e l’entità pensante, chi osserva non può essere ciò che è osservato, quindi gradualmente l’osservazione ci permetterà di prendere le dovute distanze dalla mente e capire che noi non siamo la nostra mente e che la mente inganna, mente.
Osservazione distaccata non significa comunque rifiuto o repressione dei nostri pensieri e del nostro corpo di dolore, ma consapevolezza, comprensione dei meccanismi che regolano il nostro apparato psicofisico.
Significa prendere le distanze, non identificarsi, il che impedisce a queste due entità di impadronirsi di noi e di alimentarsi tramite noi creando esperienze che riflettono la loro stessa frequenza energetica negativa.
L’osservazione crea distacco, toglie energia e potere al nostro corpo di dolore, lo neutralizza e trasforma come in un processo alchemico il piombo in oro, l’ emozione negativa in emozione positiva.
È sufficiente pertanto osservare i pensieri, osservare la carica emozionale del nostro corpo di dolore, senza esserne spaventati, atterriti, senza reagire, dobbiamo semplicemente sentire e accettare ciò che prova il nostro apparato psicofisico e l’accettazione innescherà la trasmutazione alchemica.
L’accettazione di ciò che proviamo, l’accettazione di tutto ciò che ci capita, di tutto ciò che si presenta nella nostra esistenza, unitamente al vivere nel qui e ora può operare grandi cambiamenti nella nostra vita, veri e propri miracoli.
Ma cosa significa “accettare”? Cosa significa vivere nell’adesso, nel qui e ora? Entra in questo sito web e continua il tuo cammino della conoscenza.