Ad ognuno di noi è capitato, in questi tempi del coronavirus di leggere commenti ‘falsamente’ vittimistici; cioé di coloro che trollano come se vittime di qualcosa, bersaglio finale di comportamenti aggressivi, di circostanze negative, di intenti manipolatori, e di aver sentito un profondo senso di ingiustizia e di prevaricazione verso lo stato in cui si trova; il troll vittimista: ovunque nel mondo.
Questo tipo di persona esiste da prima del Covid-19, ma nei social ha calcato la scena da attore e non più da comparsa.
È un’esperienza così diffusa e connaturata all’uomo che negli anni ’70 decretò l’enorme successo di un cartone animato nato senza grandi pretese: Calimero, il pulcino “piccolo e nero” con un guscio per cappello, che alla fine di ogni avventura si ritrova solo e sconsolato, incompreso, bersaglio di sfortune e ingiustizie.
Ma ciò che gli accade sembra quasi catalizzato dal suo modo di considerarsi: appunto piccolo (cioè indifeso e bisognoso) e nero (cioè sfortunato e meno dotato).
Da qui nacque la cosidetta “Sindrome Di Calimero”.
In questo video vedremo 9 punti che ci aiuteranno a riconoscere un eterno vittimista senza farci manipolare.